Abbracciare l’incertezza contro il pensiero positivo
Martedì 7 agosto 2012 • Post di Mariano Tomatis
I periodici momenti depressivi del ciclotimico non sono incompatibili con la ricerca della felicità. Tali stati d’animo potrebbero, al contrario, essere fondamentali per percepire l’esistenza nella sua interezza e nelle sue molteplici sfaccettature.
È la tesi provocatoria - ma nemmeno troppo, per chi ne fa esperienza quotidiana - di Oliver Burkeman. L’autore, fortemente critico nei confronti dell’assurda paura del fallimento che pervade la cultura dominante, scrive sul Guardian:
[La ricerca] ha evidenziato un approccio alternativo [alla felicità]: un "percorso negativo" alla felicità che comporta una presa di posizione radicalmente diversa verso quelle cose che la maggior parte di noi cerca di evitare. Si tratta di imparare a godere dell’incertezza, abbracciare l’insicurezza e familiarizzare con il fallimento. La vera felicità potrebbe richiedere la nostra disponibilità ad affrontare un numero maggiore di emozioni negative, o almeno di smettere di fuggirle con tanto timore.(1)
Burkeman ha recentemente pubblicato The Antidote: Happiness for People Who Can’t Stand Positive Thinking, un saggio sulla felicità dedicato a chi non sopporta la dittatura del "pensiero positivo".
Il libro ha, tra l’altro, un originale booktrailer:
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