La storia in sospeso di Wesley
Giovedì 5 luglio 2012 • Post di Mariano Tomatis
Scriveva Alain De Botton:
Esistono libri che fissano una bandierina su un territorio interessante, ma poi non riescono a farla stare in piedi.(1)
Nel suo libro Insieme ma soli Sherry Turkle affronta il rapporto tra esseri umani e robot, anche attraverso numerose interviste sull’argomento. Tra gli altri, l’autrice intervista Wesley, un ciclotimico conclamato che ha alle spalle una serie di matrimoni falliti.
Wesley, 64 anni, è arrivato a considerare il suo egocentrismo un problema intrattabile, e immagina che un aiutante robot sia una soluzione in grado di soddisfarlo senza danneggiare gli altri. Wesley, che ha tre divorzi alle spalle, dice: «Spero che un robot possa imparare la mia psicologia. Come mi deprimo, come ne esco. Un robot che possa prevedere i miei cicli, senza mai criticarmi in quei periodi, e imparare come farmeli superare». E aggiunge: «Dal robot vorrei molto di ciò che voglio da una donna, e credo che sotto certi aspetti il robot mi darebbe di più. Con una donna bisogna considerare le sue esigenze… sono questi i problemi in cui vado a finire. Se qualcuno mi ama, si preoccupa dei miei alti e bassi. Ed è una pressione forte». Wesley sa che è difficile vivere con lui. Una volta ha visto uno psichiatra, che gli ha detto che i suoi «cicli» sono fuori da un andamento normale. Le sue ex mogli senz’altro gli hanno detto che è troppo lunatico. Lui si considera una pressione per una donna, e sente di subire a sua volta una pressione perché non è stato capace di proteggere dai suoi alti e bassi le persone a cui teneva. Gli piace l’idea di un robot perché potrebbe finalmente comportarsi in modo naturale: il robot non sarebbe scosso dai suoi malumori. Wesley considera la possibilità di due "donne", una vera e l’altra artificiale: «Forse vorrei un robot, che sarebbe la compagna perfetta (meno esigenze), e anche una donna vera. Il robot potrebbe togliere un po’ di pressione alla donna vera, che non dovrebbe sopportare uno stress emotivo così forte, davvero incredibile… potrei starmene tranquillo».(2)
Sherry Turkle non lo sa, ma il territorio su cui ha fissato la bandierina è interessante. La gestione degli affetti è un tema centrale nella vita di un ciclotimico. In pochi paragrafi la storia di Wesley mi ha già catturato. Come affronterà la situazione? Quali scelte compirà? Come andrà a finire la storia?
Ma di Wesley non sapremo altro. L’autrice cambia argomento e passa ad altro, urtando senza volerlo la bandierina e facendola cadere.
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(1) Alain De Botton, Tweet, 26.11.2010.
(2) Sherry Turkle, Insieme ma soli, Codice Edizioni, Torino 2012, p.88.
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