ciclotimia

cos’è?

È un disturbo dell’umore. Chi ne soffre, vive frequenti sbalzi emotivi che alternano esaltazione e depressione. È una forma blanda di disturbo bipolare.

 

si può guarire?

No, ma offre svariate opportunità da non lasciarsi sfuggire: le fasi ipomaniacali portano rigogliosi spunti creativi e notevoli vantaggi sociali a chi ne soffre.

 

perché un blog?

Pur colpendo 1 individuo su 100, la ciclotimia è poco nota. Questo blog offre un contesto narrativo a supporto di chi si trova a gestire tale disturbo nel quotidiano.

 

Così dannatamente felice che...

Giovedì 23 agosto 2012 • Post di Mariano Tomatis

A volte le fasi alte della ciclotimia sono caratterizzate da un entusiasmo scomposto...



Sono così dannatamente felice che potrei cagare arcobaleni.

 

Ci vuole un po’ di buio per vedere le stelle

Domenica 19 agosto 2012 • Post di Osho


 

Depressione, la risorsa segreta dei Monty Phyton

Lunedì 13 agosto 2012 • Post di Mariano Tomatis

La vita è una merda, ma è bene guardare sempre agli aspetti luminosi dell’esistenza.

Il ruvido messaggio è stato lanciato in mondovisione da Eric Idle (VEDI) nel corso della cerimonia di chiusura dei giochi olimpici di Londra 2012. Membro del gruppo dei Monty Phyton e cantautore, l’attore inglese ha riproposto la canzone che chiude con un sorriso il film Brian di Nazareth (1979): Always Look on the Bright Side of Life (“Guarda sempre al lato luminoso della vita”).


Eric Idle canta durante la cerimonia di chiusura dei giochi olimpici di Londra 2012 del 12 agosto 2012.

Un sondaggio del 2005 mostrò che si trattava della terza canzone più popolare che gli inglesi avrebbero voluto che venisse cantata al loro funerale; i Monty Phyton la cantarono effettivamente durante la cerimonia funebre per il loro compagno Graham Chapman, che in Brian di Nazareth aveva interpretato la parte del protagonista.

Lungi dall’essere un ingenuo inno ai sorrisi di circostanza, le parole di Idle invitano a guardare con lucido disincanto al lato luminoso della vita e della morte, affrontando entrambe con leggerezza e ironia:

La vita è una merda, quando la guardi bene. La vita è una risata e la morte uno scherzo, davvero! Vedrai che è tutto un gioco, falli ridere mentre te ne vai e ricorda che a te spetta l’ultima risata! E guarda sempre il lato luminoso della vita.

Una delle risorse a cui i Monty Python hanno avuto l’opportunità di attingere è stata la depressione che ha colpito, in momenti diversi della loro vita, Eric Idle e John Cleese.


A sinistra: Eric Idle. - A destra: John Cleese. Fotografia tratta dal film Splitting Heirs (1993).

A questo proposito Eric Idle ha raccontato:

Nella mia vita ho attraversato alcuni momenti molto difficili. Per lunghi periodi ho sofferto di depressione e stanchezza cronica. Ciò che mi ha sorretto in quei momenti è stata la capacità di ridere di me stesso. In definitiva, ridere è la chiave di tutto. Una bella risata libera l’anima dalla prigione del corpo. Citando la mia canzone, “ricorda che a te spetta l’ultima risata”.(1)

John Cleese soffre da sempre di sindrome bipolare, disturbo di cui la ciclotimia è una forma lieve. Nonostante i periodici crolli emotivi, il comico inglese non ha perso una certa leggerezza con cui affrontare la vita:

Invecchiando molti si irrigidiscono perché pensano che dovrebbero comportarsi da persone sagge. Ma è il bambino in noi la fonte dell’allegria e della gioia - ed è la fonte di tutte le cose più dolci della nostra vita. Gli individui più creativi hanno mantenuto una facilità infantile a giocare. Io l’ho fatto. Ma alcuni tra i miei amici ritengono che io debba in qualche modo crescere. Eppure mi rendo conto di quanto essi siano intrappolati nel pensiero che si debba a tutti i costi crescere - idea che io non ho mai avuto.(2)


«Life’s a piece of shit when you look at it. Life’s a laugh and death’s a joke, it’s true.»

Eric Idle, “Always Look on the Bright Side of Life” in «Life of Brian» (1979).

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Abbracciare l’incertezza contro il pensiero positivo

Martedì 7 agosto 2012 • Post di Mariano Tomatis


I periodici momenti depressivi del ciclotimico non sono incompatibili con la ricerca della felicità. Tali stati d’animo potrebbero, al contrario, essere fondamentali per percepire l’esistenza nella sua interezza e nelle sue molteplici sfaccettature.

È la tesi provocatoria - ma nemmeno troppo, per chi ne fa esperienza quotidiana - di Oliver Burkeman. L’autore, fortemente critico nei confronti dell’assurda paura del fallimento che pervade la cultura dominante, scrive sul Guardian:

[La ricerca] ha evidenziato un approccio alternativo [alla felicità]: un "percorso negativo" alla felicità che comporta una presa di posizione radicalmente diversa verso quelle cose che la maggior parte di noi cerca di evitare. Si tratta di imparare a godere dell’incertezza, abbracciare l’insicurezza e familiarizzare con il fallimento. La vera felicità potrebbe richiedere la nostra disponibilità ad affrontare un numero maggiore di emozioni negative, o almeno di smettere di fuggirle con tanto timore.(1)

Burkeman ha recentemente pubblicato The Antidote: Happiness for People Who Can’t Stand Positive Thinking, un saggio sulla felicità dedicato a chi non sopporta la dittatura del "pensiero positivo".

Il libro ha, tra l’altro, un originale booktrailer:

 

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C'è troppa bellezza nel mondo

Venerdì 3 agosto 2012 • Post di Mariano Tomatis

Nella prima delle sue Lezioni Americane, Jorge Luis Borges (1899-1986) racconta:

Rafael Cansinos-Asséns ha scritto una bellissima poesia in cui chiede a Dio di difenderlo, di salvarlo dalla bellezza, perché, dice, “c’è troppa bellezza nel mondo.” Pensava che la bellezza stesse schiacciando il mondo. Pur non sapendo se sono stato un uomo particolarmente felice (spero di diventarlo alla non tenera età di 67 anni) continuo a pensare che siamo circondati dalla bellezza.(1)

La sensazione, che altri definirebbero “mistica”, non è aliena all’esperienza del ciclotimico: i momenti “alti” portano con sé sentimenti di grandiosità, che mescolano in modo ambivalente oppressione e incanto. Giacobbe dovette trovarsi in uno stato d’animo del genere quando, sognando la scala lungo la quale gli Angeli si muovevano tra Cielo e Terra, commentò rapito: «Questo luogo è terribile(2) L’aggettivo italiano "terribile" non coglie tutte le diverse e opposte sfumature dell’esperienza: il luogo descritto dal patriarca incute rispetto, genera stupore ma anche un solenne timore reverenziale. Ma quale altro aggettivo useremmo noi di fronte al luogo che sintetizza simbolicamente l’equilibrio tra ciò che è in alto e ciò che è in basso, umano e divino, cielo e terra?

Nei momenti ipomaniacali, però, sono sufficienti stimoli più prosaici e umili - come un sacchetto della spesa trasportato qua e là dal vento.

Come racconta Alan Ball nel suo American Beauty attraverso le parole di Ricky Fitts:

È stato il giorno in cui ho capito che c’era tutta un’intera vita dietro ogni cosa e un’incredibile forza benevola che voleva sapessi che non c’era motivo di avere paura. Mai. Vederla sul video è povera cosa, lo so. Ma mi aiuta a ricordare. Ho bisogno di ricordare. A volte c’è così tanta bellezza nel mondo che non riesco ad accettarla. E il mio cuore sta per franare.(3)

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(1) Jorge Luis Borges, This Craft of Verse, Harvard University Press, Cambridge (Massachussetts), 2000, p. 15.

(2) Genesi 28, 17.

(3) Addirittura Dio si è dichiarato d'accordo con l'origine organica di tale sensazione.

 

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