ciclotimia

cos’è?

È un disturbo dell’umore. Chi ne soffre, vive frequenti sbalzi emotivi che alternano esaltazione e depressione. È una forma blanda di disturbo bipolare.

 

si può guarire?

No, ma offre svariate opportunità da non lasciarsi sfuggire: le fasi ipomaniacali portano rigogliosi spunti creativi e notevoli vantaggi sociali a chi ne soffre.

 

perché un blog?

Pur colpendo 1 individuo su 100, la ciclotimia è poco nota. Questo blog offre un contesto narrativo a supporto di chi si trova a gestire tale disturbo nel quotidiano.

 

Aurea medietas

Mercoledì 15 febbraio 2012 • Post di Orazio

Vivrai meglio, Licinio, sia evitando
l’alto mare, sia se non resti a lungo
sulla costa malfida, spaventato
dalla burrasca.

Chi ama l’aurea via di mezzo schiva,
tranquillo, o un tetto sordido e malfermo
o, modesto, una reggia sontuosa
che desti invidia.

Più spesso i venti scuotono il gran pino
e con fragore più tremendo cadono
le eccelse torri, e i fulmini s’abbattono
sugli alti monti.

L’animo preparato, nell’avversa
sorte spera, nella propizia teme
che tutto cambi. Giove aduna informi
nubi nel cielo

e le disperde. Se ora hai male, meglio
starai domani; Apollo con la cetra
desta la Musa tacita, né sempre
tende il suo arco.

Mostrati forte quando t’è contraria
la fortuna, e dà esempio di saggezza
tirando giù le vele quando troppo
prospero è il vento.

Quinto Orazio Flacco, «Aurea medietas», Libro II, Ode 10.

 

Si può guarire dalla ciclotimia?

Mercoledì 1 febbraio 2012 • Post di Mariano Tomatis

No. Chi soffre di ciclotimia può mirare a gestirla in modo da minimizzarne gli effetti negativi sulla propria esistenza.


Chi è ciclotimico può trovare giovamento nel riposo regolare: una buona igiene del sonno tende ad ammorbidire i picchi emotivi.

È determinante informare del proprio problema famigliari e amici intimi, per costruire intorno a sé un ambiente di sostegno consapevole dei limiti connessi al disturbo.

Il buonumore e l’eccesso di energia a disposizione durante le fasi ipomaniacali consentono di guardare a questo disturbo anche dal punto di vista delle opportunità: gestite con attenzione, le intuizioni creative che emergono nei momenti "alti" e la scioltezza con cui si accede allo stato di flow per svolgere compiti di grande complessità possono procurare notevoli vantaggi sociali; in quello che Kay Jamison chiama "il misterioso crogiolo in cui fluiscono e si fondono tormento ed estasi, umori tumultuosi ed ebbrezza sfrenata"(1) nasce la vis creativa da cui hanno attinto per secoli artisti, scrittori e cantanti - e il ruolo della malattia nel limitare o, al contrario, nel partecipare al processo creativo è oggetto di studio sin dall’epoca romantica.

Dal punto di vista medico, può essere di straordinario aiuto il sostegno psicoterapico, e quando i momenti bui diventano insopportabili, anche il ricorso a farmaci che stabilizzano l’umore.

Per aggirare le difficoltà che emergono in corrispondenza dei momenti bassi, alcuni cercano sollievo nell’alcool e nelle droghe; la loro efficacia a brevissimo termine ha un prezzo pesante nel medio e lungo periodo: destabilizzando ulteriormente i ritmi umorali, tali sostanze intensificano gli sbalzi rendendoli più violenti ed estremizzando gli stati depressivi.

Di fondo è richiesto un impegno continuo volto a controbilanciare gli estremi, alla difficile ricerca della Aurea Medietas in cui il poeta Orazio (65 a.C.-8 a.C.) riconosceva la sede di ogni virtù:


Mostrati forte quando t’è contraria la fortuna, e dà esempio di saggezza tirando giù le vele quando troppo prospero è il vento.(2)

Quinto Orazio Flacco, «Aurea medietas», Libro II, Ode 10.


Image by Roy Lichtenstein «Girl in the Mirror» (1964).

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(1) Kay Redfield Jamison, Touched with Fire, 1994 (trad.it. Toccato dal fuoco, Tea, Milano 1995).

(2) «Rebus angustis animosus atque fortis appare: sapienter idem contrahes vento nimium secundo turgida vela.»

 

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