COME SCOPRIRE CON LA MATEMATICA TUTTI I SEGRETI DEL PARANORMALE
13 agosto 2010
Giocare con le percentuali
Sul mio La magia dei numeri (Kowalski 2010) scrivevo:
L'uso dei numeri per ingannare [è] una vera e propria scienza segreta, utilizzata in ambiti opposti: in modo innocente nell'illusionismo teatrale ma in altri in maniera sottilmente fraudolenta, come nell'economia, nella politica e nella scienza. [...] Beppe Grillo citava l'aneddoto di quel ministro che aveva fatto ampliare del 50% un'autostrada, aggiungendo una corsia alle due già presenti, poi l'aveva ridotta del 33%, rimuovendo la nuova corsia e riportandola a due: sottraendo la seconda percentuale dalla prima, in campagna elettorale poteva così vantarsi di aver aumentato del 17% l'autostrada - ottimo esempio di quella che Darrell Huff definisce "statisticolazione".
A raccontare l'aneddoto nel 1998 fu il The Economist(1): negli anni Settanta il governo messicano si trovò a dover ampliare la capacità di traffico del Viaducto, un'autostrada di quattro corsie. Anziché costruirne una nuova o allargare quella già esistente, il ministro dei trasporti mise in atto un trucco: fece ridipingere le linee divisorie, stringendo le corsie e ricavandone sei. Le nuove corsie, molto più strette, causarono un tale incremento di incidenti che il governo fu costretto a tornare alla situazione originaria. Passare in un primo tempo da 4 a 6 corsie aveva significato accrescere la capacità di traffico del 50%. In un secondo momento, invece, la riduzione aveva ridotto la capacità del 33% (da 6 a 4). Per dimostrare che le infrastrutture erano state migliorate nel corso della legislatura, il governo aveva semplicemente sottratto una percentuale dall'altra, raccontando che complessivamente c'era stato un aumento del 17% (50% - 33%) della capacità di traffico. In realtà, l'autostrada era tornata alle sue condizioni iniziali, e il vero prezzo che i contribuenti avevano dovuto pagare era stato quello della vernice, oltre all'aumento degli incidenti stradali.
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(1) "The Perils of Percentages" in The Economist, 18.04.1998, p.84. L'articolo è disponibile qui.
Questo post è stato pubblicato da Mariano Tomatis il 13 agosto 2010
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