Il mio ElbaBook Festival inizia alle 8 di martedì 19 luglio 2022 con Maurizio Cimmino di TOradio, che mi intervista sul libro Incantagioni. E sì: parlare di sonnambulismo in una trasmissione che si intitola “Wake Up!” è squisitamente incongruo. In consolle c’è l’illusionista DJ Fabio Lo Conte.
L’organizzazione dell’intervista è a cura di Due Punti, l’efficiente ufficio stampa torinese che – insieme al vulcanico Matteo Bianchi – ha valorizzato (qui) il mio contributo al Festival toscano.
Puoi riascoltare qui i cinque minuti di diretta radiofonica.
Una fotografia di Maria Elena Boschi condivisa il giorno prima su Facebook illustra bene il bisogno di reincanto che caratterizza la stretta attualità politica:
“Quando ero piccolo mi piacevano i maghi. Oggi invece mi piace Draghi. Alle magie e alle favole non ci credo più. Perciò al mio futuro pensaci tu!” (18 luglio 2022, h. 22:11).
È fin troppo facile détournare un messaggio tanto maldestro; insieme a Loredana Lipperini e Wu Ming 1 ci affidiamo alle abili mani di Maria Lodi e Silvia Mazzanti per realizzare la nostra versione del cartello. Loredana fa il cosplay della ex-ministra e io mi presto a interpretare il bambino.
“Quando ero piccol* mi piacevano i draghi. Oggi invece mi piacciono i maghi. Né Patria, né Dio: al mio futuro ci penso io”
Strategie del re-incanto. Da sinistra: Marco Belli, Loredana Lipperini e Mariano Tomatis.
Mercoledì 20 luglio 2022 alle h. 22 inizia la serata “Strategie del re-incanto”: sul palco siamo di nuovo noi tre, moderati dal trascinante Marco Belli.
Pubblicando la foto di Boschi in parallelo alla nostra, Loredana Lipperini racconta così sui social la tavola rotonda:
Mi piacerebbe ripeterla, la serata di ieri con Marco Belli, Mariano Tomatis e Wu Ming 1, perché parlare per due ore di cosa significhi davvero incanto, di quanto la letteratura ne sia portatrice e di quanto possa ribaltare il sortilegio in cui camminiamo da diversi decenni, ecco, aiuta a vedere dove siamo, e prova a immaginare una possibilità di futuro, non individuale a differenza di quanto siamo portati a pensare, ma comune.
Elba Book Festival metterà a disposizione il podcast audio alla fine della manifestazione. Qui è impossibile riassumere un lungo percorso dove sono entrati Giacomo Matteotti, mesmeristi e Ildegarda.
Una cosa si può dire, e vorrei non venisse interpretata come un commento alla catastrofica situazione politica di queste ore, ma come una sottolineatura delle narrazioni sbagliate, che sono portatrici di conseguenze. Anzi, non la dico. Lascio che parlino le immagini.
L’ufficio stampa del Festival scrive sulla serata:
Cos’è il re-incanto? Perché è così necessario oggi, nell’età del disincanto, recuperare lo stupore che esso genera? Quali strategie sono possibili per arrivare a ciò? A queste domande ha cercato di dare una risposta la tavola rotonda che si è svolta ieri sera tra Loredana Lipperini, Marxo Belli, Wu Ming 1 e Mariano Tomatis. Per Wu Ming 1 il disincanto è il frutto malato della società capitalistica, che in nome di una falsa razionalità ha ridotto l’esistente a merce, a risorsa economicamente quantificabile, compresa la vita stessa dell’uomo, costretto a vivere in un continuo presente che esclude modelli alternativi.
Per Lipperini assistiamo ad un fenomeno di arretramento rispetto alle conquiste sociali e politiche degli anni Sessanta e Settanta, fenomeno iniziato negli anni Ottanta e previsto da autori come Margaret Atwood, Ray Bradbury e Valerio Evangelisti. Tra le conseguenze, una delle più nefaste è che all’interno delle bolle di cui oggi siamo prigionieri non riusciamo più a immaginare l’altro, la possibilità cioè di un’alternativa, come dimostrato da Mariano Tomatis con i suoi brillanti esercizi di “magia” e le storie un po’ folli e stravaganti, ma tutte vere, raccolte nel suo ultimo libro.
Dove trovare uno spazio alternativo per recuperare l’incanto, la meraviglia e lo stupore, da opporre alle strategie dei falsi incanti, funzionali alla conservazione dei modelli unici di rappresentazione del reale? La soluzione per Wu Ming 1 può essere solo collettiva, si può attingere a serbatoi con potenziale di divergenza come l’arte, la bellezza, la letteratura. La letteratura può esercitare una notevole forza di attrito contro l’esistente, perché ci fa vivere esperienze vicarie anche in modo critico, consentendo di indossare i panni dell’altro, assumerne i punti di vista e valutarne le ragioni, facilitando il dialogo e disinnescando le potenziali conflittualità così diffuse a ogni livello in quest’epoca. A patto che la letteratura, come sostenuto da Lipperini, torni a essere finestra sul mondo e non specchio di una realtà autoreferenziale come anche per influenza del modello narrativo dei social oggi tende a essere.
Strategie del re-incanto. Da sinistra: Marco Belli, Loredana Lipperini e Mariano Tomatis.
Strategie del re-incanto. Signora, scelga una carta...
Anche Nicolina Ammirati su La Nazione dedica qualche riga all’evento:
“Strategie del re-incanto” è il tema della tavola rotonda che ieri ha concluso la seconda serata del Festival. Sono stati portati tre punti di vista, tre strategie per re-incantarsi e andare oltre alla realtà sempre più bidimensionale. Insieme a Wu Ming 1, scrittore, Loredana Lipperini, giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica (Rai Radio 3) e Mariano Tomatis, scrittore e illusionista, Marco Belli, scrittore e direttore artistico di Ebf, he tracciato i percorsi possibili per lasciarsi meravigliare dalla complessità dell’esistenza, fatta di visibile e invisibile, di sensibilità che partono da tradizioni antichissime e dal bisogno di mistero che è parte dell’uomo da sempre. La necessità di un re-incanto parte da una costatazione – spiega Wu Ming: siamo immersi in una società che finge che tutto sia prevedibile, che classifica, incasella, numera e schematizza ogni aspetto della realtà. Tutto viene definito capitale, anche gli esseri umani. La realtà ne esce appiattita e impoverita tanto da impedirci di vedere i problemi dei nostri tempi, ad esempio la crisi climatica. Il re-incanto per Wu Ming 1 opera attraverso l’interesse per ciò che abbiamo intorno, e lo ha dimostrato ieri sera raccontando la storia del fantasma di Matteotti, prendendo spunto proprio dalla plazza dove si è tenuto il dibattito.
«In questo senso, la letteratura è uno strumento fondamentale, ti permette di fare esperienza del mondo immergendoti negli occhi di qualcun altro, entrando nel suo punto di vista, che può essere anche molto lontano dal tuo, ma che ti offre la possibilità di andare oltre la banalizzazione. Possiamo definire la letteratura l’anti-social per eccellenza, dove, invece tutto si riduce a fazioni, a commenti estemporanei e senza approfondimento su qualsiasi cosa.»
Con Loredana Lipperini si entra nel mondo della letteratura fantastica intesa come strumento per raccontare la realtà in una maniera spesso più diretta e incisiva. «Non esiste una dicotomia fra razionale e irrazionale; consapevoli o meno, noi siamo fatti di miti. Il re-incanto, quindi, non è una fuga dalla realtà, dal presente, dal razionale, ma è anche un recupero della tradizione del territorio per farla propria. Le storie possono essere strumenti potenti per quest’operazione perché propongono una dimensione che è corale, è il ’noi’ ad essere protagonista, non l’individualità. Anche da questo incontro, ancora una volta la meraviglia si muove fra passato e futuro, attraverso la tradizione si può trovare una chiave di lettura per interpretare e immaginare i giorni futuri, trovando anche nell’invisibile la risposta al problemi visibili. «Nella dimensione dall’utopia ci sono infinite possibilità, ognuno di noi con l’immaginazione può trovare molteplici vie di cambiamento» conclude Marco Belli. (1)
Piazza Matteotti, sede del Festival e teatro del rituale odonomastico di Wu Ming 1.
Dalle 18 piazza Matteotti si popola di stand animati dagli editori indipendenti.
Eleonora Carta ferma in una fotografia un istante magnetico particolarmente suggestivo:
Il badge che ho indossato con orgoglio – perfino in spiaggia.
Scarica da qui e re-incanta le tue pareti di casa copiando (o stampando) il cartello che abbiamo realizzato all’ElbaBook Festival in occasione di “Strategie del re-incanto”:
E se vuoi realizzarlo del tutto fedele all’originale, ritaglia le lettere della parola MAGHI da un cartoncino glitterato!
1. Nicolina Ammirati, La Nazione, 21.7.2022.
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