Usa lo yacht di una milionaria senza permesso. Ruba un jet privato. Soggiorna negli hotel più eleganti di New York senza pagare. Come le sonnambule di cui scrivo su Incantagioni, Anna Delvey conquista potere e privilegi raccontando una frottola dopo l’altra; il trucco è dichiarare il possesso di uno straordinario capitale – psichico per le veggenti, finanziario per la falsa ereditiera tedesca. Quelle bugie si rivelano feconde: semplici illusioni di potere passano dal piano dell’immaginario a quello della realtà, dando concretezza agli scenari millantati.
Stroncando la serie che Netflix ha dedicato all’artista della truffa, Liza Featherstone ritiene che Inventing Anna svicoli davanti all’ambiguità morale fondamentale della vicenda: la falsa ereditiera è finita in galera perché non meritava quella ricchezza... ma c’è al mondo chi la meriti davvero? Forse la merita chi trae profitto
distruggendo la qualità dell’assistenza sanitaria, depredando il pianeta, privatizzando i servizi pubblici o sfruttando i lavoratori?
E che dire delle milionarie truffate da Delvey? In fondo,
le vere ereditiere non meritano quei vestiti e quegli yacht più di quanto non lo faccia Delvey.
Invocando la libertà per la donna, Featherstone ci invita a cogliere – dietro la sua detenzione – i tratti più crudeli della società; è lo stesso intreccio di misericordia e perspicacia che ho trovato in Scenes of seduction (1994) di Jann Matlock.
Raccontando il sequestro e la detenzione di Hersilie Rouy in un manicomio, la studiosa ricostruisce i continui tentativi – da parte della classe medica – di dimostrarne la pazzia. Liberata e risarcita per l’ingiusta detenzione, Rouy resterà marchiata dallo stigma della follia: numerosi psichiatri scriveranno perizie post mortem per confermarne le turbe mentali e giustificare le diagnosi dei vecchi colleghi. In un libro che parla di prostituzione, violenza di genere e sorveglianza (e che ho letteralmente consumato durante la scrittura del sesto capitolo di Incantagioni), Jann Matlock recupera dagli archivi e fa risuonare le parole delle donne ai margini, contrapponendole a quelle – crudeli e certificate dalla scienza – dell’istituzione psichiatrica.
Hersilie Rouy.
Tenendo un diario della detenzione, Rouy formula
teorie contrapposte a quelle che l’hanno giudicata e incarcerata. Teorie attraverso cui oggi possiamo farci un’idea di lei, ma nei termini scelti da lei. Una lettura che deve partire dalle condizioni che hanno reso possibile la sua detenzione – la sua situazione famigliare, la sua professione, la sua classe ma soprattutto il suo genere. Perché la sua detenzione non fu che un’estensione delle limitate condizioni delle donne nella società.
Pur di trovare complici che l’aiutassero a liberarsi, Rouy non si era fatta scrupoli a raccontare una frottola dopo l’altra – e come per Anna Delvey, fingersi VIP le aveva guadagnato privilegi concreti, fino alla riconquista della libertà. Secondo Liza Featherstone e Jann Matlock, le due vicende parlano della nostra società attraverso donne ai margini che hanno impiegato la menzogna per ritrovare il centro: come la vicenda della falsa ereditiera
dice molto di più sulla vacuità morale del capitalismo che sulle carenze morali
della sua protagonista, così le pagine di Hersilie Rouy si rivelarono
destabilizzanti per l’ordine psichiatrico francese del 19° secolo; perché, in modo sorprendente, la donna riuscì a convincere chi leggeva – in primis la Commissione d’indagine Ministeriale – che gli unici pazzi erano stati i medici e l’unica follia in gioco era quella del sistema stesso.
Negli spettacoli di illusionismo, le donne vengono segate, schiacciate, torturate tra gli applausi: il loro corpo è un oggetto passivo su cui infierire. Ma è così da sempre? In cerca di scenari alternativi, sono partito per incontrare sei veggenti che hanno trovato nel mentalismo e nella magia strumenti di emancipazione.
Il mio diario di viaggio è ora un dossier di 500 pagine in due volumi: Incantagioni (NERO Editions 2022) e Incantagioni. Il dossier (Mesmer 2022) raccontano la storia epica e gaglioffa di sei donne che hanno rifiutato di finire sotto la sega del mago, ribaltato il tavolo e usato il potere della magia nell’ottica di un originale transfemminismo psichico.
Trovi qui le informazioni per l’acquisto dei due volumi e le date del tour di presentazione.
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