È facile empatizzare con la sensitiva di Profondo rosso: avvenente, giovane e innocente, la sua morte invoca una punizione esemplare.
L’assassina, al contrario, attira solo disprezzo: com’è tipico per le stelle del cinema al tramonto, è vecchia, rugosa e folle – e il modo orribile in cui muore appare come una scelta narrativa doverosa.
Nel suo libro Vanishing Women (2003) Karen Redrobe Beckman prende sul serio i modi in cui le donne vengono fatte sparire – nella magia come nel cinema – portando alla luce la violenza nascosta in molti di quei racconti: le sue pagine sono state preziose durante la scrittura di Incantagioni per la loro capacità di svelare – nella filigrana delle storie che applaudiamo – l’orrore che ci contraddistingue come società.
Tra i diversi modi di sparire, la studiosa analizza anche quello che caratterizza il genere hollywoodiano delle «stelle cadenti»: mostrando i segni del tempo sul corpo e la psiche delle attrici in là con gli anni, il cinema le mette alla berlina e fa loro pagare il successo ottenuto in gioventù. Mentre in Sunset Boulevard Billy Wilder fa vivere come una reclusa la vecchia attrice per sottrarla allo sguardo impietoso del mondo, Dario Argento la decapita orribilmente con gran sollievo del pubblico. Una resistenza è possibile? Per Karen Beckman, Bette Davis fu in grado di opporsi a quella misoginia sistemica, tornando e ritornando nel ruolo della stella cadente per permettersi (e permetterci)
di approfondire il potenziale politico delle sparizioni spettacolari. Perché le stelle di questi film escono dalla piena visibilità per cadere in qualcosa di più ambivalente:
uno status che Bette Davis (come molte delle protagoniste di Incantagioni) ha saputo trasformare in
uno spazio di libertà e di potenziale agentività.
Negli spettacoli di illusionismo, le donne vengono segate, schiacciate, torturate tra gli applausi: il loro corpo è un oggetto passivo su cui infierire. Ma è così da sempre? In cerca di scenari alternativi, sono partito per incontrare sei veggenti che hanno trovato nel mentalismo e nella magia strumenti di emancipazione.
Il mio diario di viaggio è ora un dossier di 500 pagine in due volumi: Incantagioni (NERO Editions 2022) e Incantagioni. Il dossier (Mesmer 2022) raccontano la storia epica e gaglioffa di sei donne che hanno rifiutato di finire sotto la sega del mago, ribaltato il tavolo e usato il potere della magia nell’ottica di un originale transfemminismo psichico.
Trovi qui le informazioni per l’acquisto dei due volumi e le date del tour di presentazione.
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