Giovedì 3 marzo 2022 alle ore 17 presso l’Aula magna della Facoltà di Filosofia dell’Università di Macerata (Dipartimento di Studi Umanistici, via Garibaldi 20, Macerata) il Collettivo Studentesco Depangher organizza un incontro con Mariano Tomatis durante il quale l’illusionista e scrittore torinese presenterà una lecture intitolata L’altra Lourdes. Qui di seguito la presentazione dell’evento.
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Da quando la Madonna vi è apparsa nel 1858, Lourdes si è trasformata in pochi anni nella Pontida di Francia, un polo di aggregazione che raduna annualmente nostalgici della monarchia, difensori della famiglia tradizionale e sovranisti. Tale evoluzione, tutt’altro che inevitabile o “provvidenziale”, è frutto di un progetto culturale di matrice reazionaria durato decenni, al cui centro c’è la figura di una veggente: Bernadette Soubirous. Obbediente e remissiva, la donna si rivelò uno specchio fedele di Maria di Nazareth, diventando un esempio di vita per milioni di pellegrine e fedeli.
Ma cosa sarebbe successo se a Lourdes si fossero imposte virtù di segno opposto, incarnate da Joséphine Albario – l’altra donna a cui la Vergine si manifestò negli stessi giorni? Ribelle e incline all’autodeterminazione, la veggente numero due sfuggì all’abbraccio della Chiesa – che tentò di chiuderla in convento – e alla violenza paterna, lasciando la cittadina e conquistando l’indipendenza economica nell’offerta di servizi sessuali. Per sanzionarne il comportamento, la Chiesa ne cancellò ogni traccia dalle cronache delle apparizioni.
Raggiunta Lourdes per rintracciare i fili della veggente indecorosa, ribelle e dimenticata, Mariano Tomatis ricostruisce la vita di Joséphine Albario per allestire uno scenario ucronico: quello in cui l’aggettivo “mariano” non è più carico di risvolti sinistri e regressivi – perché la Storia ha preso una piega diversa e la comunità nata da quelle apparizioni si ritrova intorno alle virtù della disobbedienza, della resistenza, della favolosità e della molteplicità.
In un talk che anticipa i contenuti di un libro di prossima pubblicazione, Mariano attinge a quelle che Ehn Nothing chiamava
risorse nascoste in ogni insurrezione fallita, ogni zona di libero gioco stabilita provvisoriamente, ogni campagna di sabotaggio che si è conclusa in una cella o in una sparatoria. […] [Perché] creare una narrazione di rivolta contro i limiti della civilizzazione, ci dà una discendenza da cui trarre motivazione per riscaldarci quando ci sentiamo spezzat* sotto il peso di questo mondo miserabile (1) .
1. Ehn Nothing, “Le queen contro la società” in Sylvia Rivera e Marsha P. Johnson, S.T.A.R. (Azione Travestite di Strada Rivoluzionarie), Edizioni minoritarie, Bologna 2021, p. 15 (in inglese).
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