Episodio 10 (di 12) di “12 passi nella Parigi magnetica & meravigliosa” (2021), una serie a cura della )BmP Biblioteca magica del Popolo in collaborazione con il progetto Mesmer.
Sui posti a sedere nelle stazioni del metrò di Parigi si trovano cose curiose: a me è capitata la pubblicità del professor Habibou, “grande medium” e “veggente discreto” (l’aggettivo si riferisce alla discrezione, non al fatto che superi appena la sufficienza).
Volantino che pubblicizza l’attività del “grande medium – veggente discreto” Professor Habibou (2021). L’uomo riceve nei pressi dello Stade de France, una ventina di chilometri a nord del centro di Parigi.
Il mago dal nome africano riceve nella periferia nord e si occupa soprattutto di amore, cura l’impotenza e aiuta a superare le separazioni (ma habib in arabo è colui che ama, e devo riconoscergli un certo gusto per il cognome: sarà uno pseudonimo?).
Nella Parigi del 1846, Marianne Pambour svolge lo stesso lavoro. Oggi sono andato a trovarla al 31 di rue Guénégaud: un edificio semplice sulla rive gauche a un passo dalla Senna.
Gli albi dei supereroi si aprono tutti raccontando le origini dei poteri dei loro protagonisti: Spiderman viene morso da un ragno radioattivo, Superman arriva da un altro pianeta, Wonder Woman riceve le sue abilità dagli dèi. Come il Jeeg Robot di Gabriele Mainetti, Marianne Pambour cade in un fiume e rischia di morire. A recuperarla dalla Senna è una mesmerizzatrice, una delle rarissime donne che curano con il magnetismo animale: madame Sas-Portas. La cura risveglia nella convalescente capacità psichiche straordinarie: Marianne Pambour decide di stabilirsi a Parigi per aprire un gabinetto magnetico dove offrire consulti paranormali, lasciando la natìa Rennes. Divide lo studio con un’altra sonnambula, Clementina: ieri come oggi, gli affitti parigini hanno costi da capogiro.
Lavoro anche per corrispondenza. Allega una busta preaffrancata per la risposta.
Trovo la stessa frase su una brochure di Marianne Pambour e sul biglietto del professor Habibou.
Volantino che pubblicizza la “Miracolosa lucidità sonnambolica” di Marianne Pambour (1847).
Considerato il ruolo di cura svolto da queste figure, spesso appartenenti a classi sociali disagiate, davvero l’abolizionismo è l’unico atteggiamento concepibile? Come nell’ambito del movimento sex positive che si oppone allo stigma della prostituzione, è ora di affrontare il tema della medianità anche dal punto di vista politico e sindacale, garantendo tutele e diritti a chi la pratica. Al di là delle incursioni di Striscia la notizia, serve un dibattito che sveli e superi il classismo di una certa scienza.
#hastaLaMagiaSiempre
Arricchito di commenti, illustrazioni e da una ricca bibliografia, questo post è disponibile tra le pagine del libro Dodici passi nella Parigi magnetica & meravigliosa (Torino 2021, 128 pp. a colori).
Mariano Tomatis, Dodici passi nella Parigi magnetica & meravigliosa, Torino 2021.
• Ho raccontato la storia di Marianne Pambour nel mio libro Mesmer. La zona del crepuscolo, Torino 2020, pp. 170-2, evidenziando in particolare il suo rifiuto di esibirsi su un palcoscenico.
• Leggi l’autobiografia della sonnambula, distribuita per pubblicizzarne la veggenza: La Doyenne des Somnambules, ou notice biographique de Marianne Pambour, Imprimerie de Gustave Gratiot, Parigi 1846.
• Nell’ottica intersezionale, una battaglia per la tutela delle e dei veggenti può trovare preziosi alleati nel femminismo di orientamento sex-positive e nei movimenti per la tutela di chi lavora nell’ambito del sesso – dal Comitato per i diritti civili delle prostitute al collettivo Ombre Rosse; ho trovato utilissima l’introduzione al tema proposta da Giulia Zollino in Sex work is work, Eris Edizioni, Torino 2021.
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