Episodio 7 (di 12) di “12 passi nella Parigi magnetica & meravigliosa” (2021), una serie a cura della )BmP Biblioteca magica del Popolo in collaborazione con il progetto Mesmer.
Per chiamarsi a distanza, nel fumetto di One Piece si usano lumache collegate ad apparecchi telefonici (i cosiddetti lumacofoni).
Un set di lumacofoni tratti dalla serie One Piece.
La strana alleanza tra l’animale e la macchina ha origine qui, allo stallo n. 16 del passage Jouffroy.
Stallo n. 16 del passage Jouffroy, Parigi.
Adiacente al museo delle cere – il rinomato Grévin – nell’aprile 1851 il Salone Lassaigne ospita le “Serate misteriose” di Auguste Lassaigne e della moglie Prudence Bernard. Lo spettacolo mette insieme prestigiazione, dimostrazioni di automi meccanici, ventriloquia, magnetismo animale e sonnambulismo artificiale: inizia alle 8 e raggiunge l’apice alle 10, con l’esercizio della “telepatia escargotica” – ovvero la trasmissione del pensiero con le lumache.
Annuncio del “Salon Lassaigne” tratto da Le Charivari, 2.6.1851.
Tutto era iniziato l’anno prima, quando Jacques Toussaint Benoît aveva presentato ai giornali il “telegrafo a lumache”. Lo strumento aveva l’aspetto di una grande bussola per le navi. Invece dei quattro punti cardinali, la cornice presentava le venticinque lettere dell’alfabeto. In corrispondenza di ciascuna, ogni foro ospitava una lumaca viva, per un totale di venticinque animali dalla A alla Z. Nella stanza della dimostrazione erano state installate due bussole identiche. Prima di mettere le lumache negli alloggiamenti, Benoît aveva fatto accoppiare le due contrassegnate con la lettera A, le due con la B e così via. Grazie a un effetto di “simpatia” dovuto al magnetismo animale, ciascuna coppia sviluppava un rapporto di mutua influenza; accarezzando sul dorso una lumaca, l’altro elemento della coppia vibrava e allungava le antenne, indipendentemente dalla distanza tra le due. Immaginando di installare una bussola a Parigi e una negli Stati Uniti, per comunicare una lettera era sufficiente accarezzare la lumaca corrispondente: sull’altro lato dell’oceano, la compagna avrebbe rizzato le antenne nello stesso istante.
Assistendo alla dimostrazione, un giornalista aveva immaginato i moderni smartwatch, proponendo l’uso di lumache
piccole come la testa di uno spillo, [con cui] si potrà realizzare uno strumento […] delle dimensioni di un orologio da polso. (1)
La notizia aveva fatto il giro d’Europa, provocando dibattiti sul funzionamento del meccanismo: si trattava, infatti, di un abile miscuglio di falso e possibile. Il fenomeno di simpatia tra le due lumache non esisteva: durante la dimostrazione, era l’illusionista a portare le informazioni da una bussola all’altra, fingendo che la trasmissione fosse automatica; invitato a ripetere il fenomeno davanti agli scienziati, Benoît si era volatilizzato, impedendo conferme o smentite – e così prolungando nel tempo il dibattito in maniera indefinita. Era vera la possibilità teorica di un oggetto del genere. Oggi, nell’ambito della fisica quantistica, la simpatia evocata dal telegrafo a lumache è una realtà accertata: la comunicazione istantanea non avviene tra animali ma tra particelle subatomiche ed è dovuta a un fenomeno chiamato “entanglement quantistico”.
Quando si accorgono che a Parigi non si parla d’altro, Prudence Bernard e marito – che da sempre presentano numeri di “trasmissione del pensiero a qualsiasi distanza, instantanea e senza fili” – abbracciano la cornice suggerita dalla vicenda di Benoît e annunciano “le esperienze del telegrafo a lumache”.
Decorata dalle due piume, la testa di Auguste Lassaigne ricorda quella di una lumaca.
Locandina del Salon Lassaigne (1851).
Da quando Benoît è sparito, il Salon Lassaigne è l’unico luogo in cui assistere al prodigio del momento. E poiché è risaputo che i molluschi devono accoppiarsi per sviluppare il rapporto di simpatia, quando a mettere in scena la dimostrazione sono due esseri umani, lo spettacolo si tinge di una subliminale carica erotica.
Nel 2012, durante lo spettacolo Sinapsi, il mentalista torinese Alexander torna a proporre esperienze di lettura del pensiero basate sulla simpatia, aggiornando la cornice ed evocando l’entanglement. Dalle lumache ai quanti, il mentalismo continua a rinnovarsi – cambiando pelle ma lasciando intatto il proprio cuore, fatto di retoriche sottilmente ingannevoli e distorsioni percettive.
Arricchito di commenti, illustrazioni e da una ricca bibliografia, questo post è disponibile tra le pagine del libro Dodici passi nella Parigi magnetica & meravigliosa (Torino 2021, 128 pp. a colori).
Mariano Tomatis, Dodici passi nella Parigi magnetica & meravigliosa, Torino 2021.
• Sfoglia l’autobiografia di Auguste Lassaigne, Mémoires d’un magnétiseur contenant la biographie de la somnambule Prudence Bernard, Ancienne Librairie Germer Baillière, Parigi 1851.
• René Laquier racconta la vita dei coniugi Lassaigne in un libro sulla magia di Tolosa: Magie blanche, magie noire en ville rose, Loubatières, Portet-sur-Garonne, 2003, pp. 48-69.
• Leggi il resoconto della dimostrazione del telegrafo a lumache scritto da Jules Allix e pubblicato su La presse (26.10.1850).
• La più completa ricostruzione del caso del telegrafo a lumache si deve a Louis Figuier; cercala tra le pagine del suo Histoire du merveilleux dans les temps modernes, Louis Hachette, Parigi 1860, vol. 4 (di 4).
• Durante il dibattito sul telegrafo a lumache, la rivista satirica Le Charivari (24.11.1850) dedica al caso tre vignette.
1) – Accomodatevi e attendete un istante… la mia lumaca sta partendo per l’America: va a sposarsi in quel paese; inizierò l’esibizione al suo ritorno.
– Diavolo! Ci vorrà un sacco di tempo se si sposta a piedi.
2) – Spiacente, signore! Devo sospendere la mia esibizione: la mia lumaca è in lutto. Un paziente tisico ha mangiato la sua promessa sposa.
3) Il signor Biat, che ha conservato con cura le sue due lumache sotto una campana di vetro, le trova trasformate al momento di farle lavorare davanti al pubblico.
Striscia di Charles Amédée de Noé “Cham” (1818-1879).
La seconda vignetta fa riferimento all’uso delle lumache per curare la tisi. Sulla terza compaiono due anatre, in francese canards; la stessa parola si usa per le notizie false, alludendo allo starnazzare apparentemente immotivato e petulante delle anatre. “Il signor Biat” fa riferimento a Biat-Chrétien, presunto collega americano di Jacques Toussaint Benoît istruito a ricevere le comunicazioni al di là dell’oceano.
Il passage de Jouffroy si apre tra il 10 e il 12 di boulevard Montmartre.
Stallo n. 16 del passage Jouffroy, Parigi.
Stallo n. 16 del passage Jouffroy, Parigi.
Interno dello stallo n. 16 del passage Jouffroy, Parigi.
1. Jules Allix, La presse, 26.10.1850.
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