Da qualche giorno è online il sito della nuova )BmP Biblioteca magica del Popolo, un progetto di sistematica catalogazione di tutto ciò che riguarda la magia, l’illusionismo, il magnetismo animale, la fisica dilettevole e le più stuporose tra le attività umane – dalla fantasmagoria agli origami, dal book hacking alle ombre cinesi.
A chi prova a percorrerne i corridoi virtuali, la Biblioteca offre pressoché infinite ore di piacere intellettuale. Ecco tre piccole curiosità trovate tra le sue milioni di pagine.
Tutti conoscono le cinque principali penitenze, ma nessuno sa in cosa consista l’ultima: che cos’è questo fantomatico “testamento”?!
Questo libro ne svela il mistero:
Manuel des sorciers
Ferra Jeune, Paris 1825.
Il Manuel des sorciers (1825) spiega che ognuno dei presenti deve citare l’oggetto o la qualità morale che rappresenta meglio la vittima, ovvero ciò che costei lascerà come testamento quando se ne andrà. La pratica, vagamente iettatoria, offre l’occasione di portare alla luce dettagli che la vittima potrebbe trovare imbarazzanti.
Il Capitalismo è l’idea infantile che non esista il concetto di “troppo”. La coppa di Tantalo trasforma questa massima in un’esperienza pratica. La sua invenzione è attribuita a Pitagora, e consiste in un calice (A) che può essere riempito solo fino a un certo livello (B); chi lo supera (C), è destinato a trovarsi in mano una coppa vuota (D)!
Un ingegnoso meccanismo idraulico fa in modo che il contenitore si svuoti completamente quando il liquido supera una precisa soglia. La coppa è descritta, per esempio, in questo libro di esperimenti scientifici a firma di Abraham Reeser Horne:
Abraham Reeser Horne
Easy Experiments for Schools and Families, with Home-made Apparatus
A. Flanagan, Chicago 1886.
Queste le istruzioni per realizzare l’oggetto:
tratte da questo libro:
Frederick Harold Bailey
Inductive elementary physical science with inexpensive apparatus, and without laboratory equipment
D. C. Heath & Co., Boston 1897.
Una “coppa di Tantalo” cinese, tratta dalla collezione di T.H. Green.
Sfidato a duello da Alberto di Morcerf, il Conte di Monte-Cristo alias Edmond Dantès cede al contendente la scelta dell’arma. Ci si accorda sulla pistola e Monte-Cristo, per fare sfoggio della sua abilità,
attaccando un asso di fiori contro il muro, in quattro colpi portò via successivamente le quattro branche del fiore. (1)
La carta da gioco è ben nascosta al cuore di un romanzo fiume: l’ideale per presentare un effetto di mentalismo che unisce il principio del book test e la rivelazione di una carta scelta – specie se lo spettatore prendesse “casualmente” l’asso di fiori!
Alexandre Dumas
Il conte di Monte-Cristo
Francesco Rossi, Napoli 1850.
1. Alexandre Dumas, Il conte di Monte-Cristo, Francesco Rossi, Napoli 1850, p. 470.
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