Sono “macchine incantatorie” le lanterne magiche e il diabolico proiettore dei Lumière, ma anche alcuni libri: dispositivi pensati per generare Meraviglia, Magia, Terrore. Sabato 14 novembre 2015 alle ore 18 presso la libreria Feltrinelli di Ancona parteciperò all’incontro “Macchine incantatorie” insieme a Fabio Camilletti: una conversazione interattiva sulla possibilità di evocare terrori e tremori attraverso tecnicismi narrativi (e non solo). Nell’occasione presenteremo i nostri libri Fantasmagoriana (Nova Delphi 2015) e La magia dei libri (Editrice Bibliografica 2015).
Raccolta di storie tedesche di fantasmi, Fantasmagoriana venne pubblicata anonimamente a Parigi nel 1812. Da allora il testo – ispiratore della celebre “scommessa letteraria” di Villa Diodati, da cui nacque il “Frankenstein” di Mary Shelley – è passato per alterne fortune. Qui viene riproposto per la prima volta nella sua interezza, tradotto in italiano e arricchito da un accurato saggio introduttivo di Fabio Camilletti. Un viaggio “spettrale” alle radici del fantastico moderno, fra castelli incantati, spiriti e ritornanti, per stupirci come nelle antiche “fantasmagorie”, e rispondere alla domanda “Credete nei fantasmi?” con le parole di Madame du Deffand: “No, ma ne ho paura.”
Prevedono il futuro, leggono nel pensiero, mutano d’aspetto al soffio, eseguono al volo calcoli complicatissimi, invadono la terza dimensione: autentici David Copperfield di cellulosa, ci sono libri che offrono a chi li sfoglia esperienze magiche. Si tratta di hacked books: come avviene con i computer, manomettere fisicamente un libro amplia le sue potenzialità e gli consente di svolgere compiti insoliti e sorprendenti; un negromante direbbe che “attiva i suoi poteri magici”. Ma se i pirati informatici sono nati da pochi decenni, i book hackers hanno ormai una storia plurisecolare, che risale alla nascita della stampa. Mariano Tomatis ricostruisce l’avvincente storia di questi libri in un percorso che, partendo dall’“Experimentarius” di Bernardo Silvestro (XV sec), conduce – attraverso il primo pop-up della storia di Albrecht Dürer e i libri telepatici di Andrea Ghisi – fino alle creazioni di Bruno Munari, per scoprire come quei semplici oggetti che ognuno tiene sui propri comodini o in libreria siano da sempre strumenti per stupire e far sognare.
Ascolta qui un’anteprima della nostra conversazione: La mia intervista a Fabio Camilletti, curatore di “Fantasmagoriana”.
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