Da circa due mesi tre giovani maghi stanno attraversando l’Europa in bici: all’inizio di maggio Emanuele Lodi, Carlo Siffredi e Andrea Speranza sono saltati in sella per realizzare uno dei più ambiziosi e originali progetti magici degli ultimi tempi.
Magic on Bicycle è una poderosa performance atletico/artistica che – collegando Blackpool (Inghilterra) e Rimini (Italia) – attraversa decine di luoghi legati alla storia e alla pratica dell’illusionismo.
Dotato di una notevole energia creativa (e muscoli allenati of course!), il trio sta percorrendo i 2500 km che separano le due città, visitando musei a tema, intervistando decine tra i più importanti prestigiatori d’Europa, tenendo un diario di bordo, documentando la performance con brevi filmati, condividendo tutto sui social network e improvvisando in ogni località spettacoli di “street magic”. Da remoto, contribuiscono alla buona riuscita del progetto Stefano Cavanna e una squadra di supporter tanto discreti quanto efficienti.
La scelta delle città di partenza e arrivo non è casuale: le località hanno organizzato rispettivamente l’edizione 2012 e 2015 del congresso triennale della Fédération Internationale des Sociétés Magiques; ma se Blackpool e Rimini celebrano simbolicamente le superstar del panorama magico contemporaneo, le innumerevoli tappe intermedie rappresentano gli aspetti meno appariscenti e più profondi dell’illusionismo europeo, il cui valore artistico, storico e culturale emerge dall’ordito tessuto con passione dai tre giovani prestigiatori.
Quella di Andrea, Carlo ed Emanuele è la risposta a una domanda semplice ma dai risvolti notevoli: cosa succede quando – durante la viandanza – si osservano con l’occhio del mago le centinaia di luoghi, monunenti, statue, locande e musei che si incontrano? Dalla ricerca dei risvolti magici in Shakespeare all’esplorazione dei luoghi del Santo Graal, dai giochi di prestigio di Versailles fino al museo dei Tarocchi di Riola (Bologna), ogni punto sulla mappa dei tre bikers sta rivelando storie che mai ti aspetteresti – espressioni di quella magia discreta e intimistica cui si può accedere solo in bicicletta, con il passo lento e gentile di chi – come recita il Manifesto di Cyclopride – “cambia il mondo dolcemente, senza danneggiare nessuno.”
Ma le storie, le fotografie e le interviste raccolte contribuiscono solo in parte alla meraviglia complessiva del progetto: la dimensione più radicale (e commovente) del viaggio magico dei tre “assi” (ACE sono le iniziali di Andrea, Carlo ed Emanuele) è quella antieconomica. In totale controtendenza rispetto al congresso del FISM, Magic on Bicycle è un progetto il cui budget sfiora lo zero, nato dal basso e portato avanti con il sostegno volontario dei suoi tifosi. Una delle premesse esplicite è quella di
mantenersi, salvo situazioni di emergenza, con i proventi degli spettacoli fatti nelle varie città e nei paesi che raggiungeremo.
Le loro vicissitudini quotidiane hanno a che vedere con intemperie e sudori, tra giacigli frugali e la ricerca di uno spazio dove esibirsi la sera – anni luce dal glamour dei palazzi congressi e dai lustrini dei gran galà. Chiunque può prendere parte a distanza alle loro imprese perché tutto è sempre condiviso gratuitamente, senza alcuna richiesta di ricompense: una scelta radicale e controcorrente, in un’epoca di ricerca del profitto che precede ogni altra cosa. Come ha fatto notare Stefano Cavanna, i tre bikers
vanno controcorrente come i salmoni, e nei tempi antichi proprio questa caratteristica rendeva il salmone depositario di un’enorme saggezza. E se il loro gesto non fosse così fuori dal senso comune, ma fosse quello di chi ha compreso realmente il valore della vita? (1)
Di qui il paradosso: a fronte di un congresso del FISM accessibile a un esiguo numero di illusionisti (per i suoi costi proibitivi) la spettacolare performance degli ACE mette al centro il tratto più sovversivo delle storie – il loro essere irriducibilmente e fieramente antieconomiche. Come hanno scritto i Wu Ming, le storie alludono a un sistema di relazioni
capace di valorizzare ciò che è infinitamente riproducibile, basato sul dono, la gratuità, la condivisione, la cooperazione. Già, perché di storie [...] non c’è mai penuria, né carestia o recessione. Inoltre, sfuggono ad ogni criterio contabile della partita doppia: chi “riceve” le storie è senz’altro più ricco, ma chi le “cede”-racconta non è affatto più povero. Tutt’altro. Oggi però viviamo l’epoca del monologo incessante dell’economia come unico motore e performatore della realtà e delle relazioni all’interno della specie umana. E il fondamento concettuale e pratico, il pilastro discorsivo che sostiene l’economia, padrona incontrastata delle nostre vite, è il concetto di Scarsità. (2)
E proprio sulla Scarsità si basano molti Grandi Eventi legati alla prestigiazione, i cui contenuti sono “esclusivi” nel senso etimologico del termine – basandosi sull’esclusione di chi non può permettersi di pagare i costosi biglietti d’ingresso.
Sull’ultimo numero della rivista Magia Matteo Rampin si chiede se l’imminente congresso del FISM segnerà l’inizio di un nuovo Rinascimento per l’illusionismo italiano. Personalmente credo che non ci sia bisogno di aspettare l’evento riminese: il Rinascimento italiano corre da due mesi sulle ruote di tre biciclette, sfrutta con astuzia i social network valorizzando la libera circolazione dei saperi, fa scaturire stupore dai piccoli borghi come dalle grandi capitali, inietta meraviglia sulle strade senza schifarne la polvere e mette al centro la magia come forza inclusiva.
- Visita il sito web ufficiale di Magic on Bicycle.
- Ascolta “L’antieconomia delle storie” di Wu Ming 3 al Festivaletteratura di Mantova (5 settembre 2002).
1. Stefano Cavanna, “La prodezza del salmone”, blog mob2015, 23.6.2015.
2. Wu Ming 3 e Wu Ming 2, “Il diritto all’abbondanza”, l’Unità, 25.9.2002.
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