Nel 1979 il curatore dell’edizione italiana de L’arte della magia di Alexander Adrion attribuì a Orson Welles questo aforisma:
Privare la magia del suo mistero sarebbe assurdo come togliere il suono alla musica. (1)
Da allora la frase è stata citata centinaia di volte, senza alcun riferimento al contesto in cui Welles l’avrebbe espressa.
Tali parole mi sono sempre suonate grossolane: sospettando una traduzione approssimativa, mi sono messo (invano) alla ricerca della frase originale. Solo in questi giorni ho trovato un pensiero di Welles coerente con l’espressione su citata: è tratto da A pranzo con Orson (Adelphi 2015), una raccolta di conversazioni del regista con Henry Jaglom. Dice Orson:
Forse verrà il momento in cui riusciremo a vivere facendo a meno del mistero, ma allora dovremo chiederci se saremo ancora capaci di poesia. E’ difficile da immaginare – un mondo o un’arte senza nessun tipo di inganno. (2)
1. Orson Welles cit. in Alexander Adrion, L’arte della magia, Mazzotta Editore, Milano 1979, p. 57.
2. Peter Biskind (ed.), A pranzo con Orson, Adelphi Milano 2015, p. 252. Cit. originale: “The time may come when we’ll be able to live without mystery, but then we’ll have to question whether we’ll still be capable of poetry. It’s pretty hard to imagine-a world or an art without any kind of deception.”
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