Nonostante anche lui si esibisse in teatro, il magnetista Francesco Guidi era irritato dai prestigiatori: gli spettacoli di magia mettevano in scena, con un trucco, la rappresentazione teatrale di fenomeni che lui riteneva di produrre genuinamente. Prendiamo la “seconda vista”. Il mago “sonnambulizzava” un’assistente, la bendava e scendeva tra il pubblico, facendosi consegnare alcuni oggetti. Dal palcoscenico, la donna descriveva ciascun oggetto, dimostrando di vederlo con una sorta di “terzo occhio” (rivedi qui la performance di Madame Zorà e Beppe Brondino).
Guidi, tra i più ferventi sostenitori del magnetismo animale, aveva fondato a Torino una scuola per diventare mesmeristi. Con lui lavoravano due sonnambuli – Amerigo ed Erminia. Il magnetista usava la sua disciplina soprattutto in ambito medico: la “seconda vista” dei suoi sonnambuli serviva a individuare le malattie come un moderno ecografo. Ma quello che andava in scena a teatro non aveva niente a che vedere con la medicina: in Francia la “deuxieme vue” era diventata popolare da quando l’aveva rappresentata Robert-Houdin, ma le sue origini erano molto più antiche. (1)
Robert-Houdin presenta la “seconda vista” con il figlio.
I giornali avevano già smontato la pretesa scientificità dell’esibizione (pseudo)magnetica (2) ma Guidi riteneva che la sua messa in scena da parte dei prestigiatori screditasse una supposta “vera” seconda vista. Il magnetista si preoccupò di denunciare sui giornali i “ciarlatani sonnambuli e magnetizzatori”, tramandando così i nomi dei (proto)mentalisti che si esibivano in Italia alla metà dell’Ottocento.
Una prima lettera, intitolata “Cerchiamo il vero”, citava la sonnambula francese Irma (3) :
Ad onore della nuova scienza del magnetismo animale, il cui progresso è fra noi rilardato dalla nostrana inesperienza e dall’ oltramontano ciarlatanismo , il sottoscritto pubblicamente dichiara che la francese madamigella Irma non è sonnambula, come si annunzia; essa nomina gli oggetti senza vederli, perché a lei indicati con un’ingegnosa combinazione nelle interrogazioni, giusta la chiave del francese prestigiatore Roberto Houdin.
F. Guidi, professore di magnetismo. (4)
Su Irma sarebbe tornato in terza persona nel 1863:
Il prof. Guidi fu il primo ad avvedersi e a far noto che il già comico Zanardelli negli esperimenti di magnetismo fatti sulla sua figlia Elisa usava la volgare gherminella di far conoscere ciò che si vuole con interrogazioni od altri segni convenzionali, gherminella colla quale si falsifica il vero magnetismo, come qui [a Torino] si fece da una certa Irma, nei caffè da un certo Vìgoureux e da altri nelle baracche di Porta Palazzo. (5)
Nel suo Trattato teorico-pratico di magnetismo animale (1854) spiegò:
II magnetismo è una verità per chi ha poluto convincersene, nell’osservazione de’ suoi fenomeni, con incontestabili fatti. Ma in questa osservazione non si è mai cauti abbastanza onde esser certi di non ingannarsi, né d’esser tratti in inganno, massime nell’analisi dei fenomeni di chiaroveggenza; imperocché vi sono magnetizzatori e sonnambuli che van soggetti ad allucinazioni e ad aberrazioni, e talora, come cose reali, corron dietro ai fantasmi della loro esaltata immaginazione... Vi sono speculatori e prestigiatori che or fanno appunto quello che facevano in altri tempi astrologi ed alchimisti. I fatti della così detta seconda vista o doppia vista, che, messi in voga da Robert-Houdin, ci si annunziano come mirabili, e che mirabilmente ci si presentano nelle pubbliche piazze e nelle pubbliche sale, non dipendono da psichico spontaneo indovinamento, né da effetto di magnetica chiaroveggenza; dipendono da un giochetto di combinata stenologia, la cui chiave fu svelata dal signor Gandon in un opuscolo stampato a Parigi nel 1849 (6) . Insomma non si deve ostinatamente tutto negare, né tutto credere ciecamente; perchè spesso la verità ha l’aspetto di menzogna, come disse Dante, e più spesso la menzogna ha l’aspetto di verità, come ognuno può dire per sua propria esperienza. Nimicissimo io sono sempre stato di queste turpi mistificazioni; ho scritto e ho fatto pubblici esperimenti, principalmente collo scopo di sceverare il vero dal falso. (7)
Una seconda lettera al periodico Scintille screditava un certo Mongruel:
Signor redattore,
In replica al suo articolo, intitolato “Impressioni di una serata di magnetismo”, inserito nel N. 10 delle Scintille, la invito, o a meglio dire la prego rettificare alcune cose che mi riguardano, facendo pubblica la presente.
Il signor Mongruel e la sua Sibilla moderna vennero di Francia con un nome celebre... per uno scandaloso processo e condanna colà avuta; pubblicarono annunzi rétentissants, promisero mirabilia, novità e lucidezza unica, onnipossente, incontestabile e incontestata, guarigioni garantite, ecc., ecc., e nell’eccesso della loro trascendentale modestia battezzarono per ignoranti, incapaci, nullaveggenti quanti li precessero in Italia sonnambuli e magnetizzatori. I fatti non corrisposero alle sonanti promesse: nacque il topo dal monte: furono assai enigmatici gli oracoli sibillini. II sottoscritto, non per gelosia di professione, né per matta mania di primeggiare (come accenna il suddetto articolo), ma per amore alla verità nel magnetismo, pubblicamente protestò in faccia al millantatore francese, dopo d’aver vedute contestabilissime le facoltà della sua tutt’altro che Sibilla moderna. Mi si dice in quell’articolo ch’io dovea cortesia al nuovo venuto magnetizzatore, ed io rispondo ch’io doveva alla scienza nuova, che lealmente professo, il coraggio di dir tutta intera la verità, e di far noto ai credenti e ai non credenti nel magnetismo che in esso, come in ogni umana cosa, non è tutt’oro quello che luce, e che quindi non si deve permettere l’orpello d’oltremonte sia venduto per oro. Il signor dottor Coddè, giudice competentissimo e perchè professore di magnetismo e perchè ha esaminato da vicino, è del mio stesso avviso. Nostro unico desiderio è d’illuminare il pubblico e di smascherare tutti i Dulcamara passati, presenti e futuri.
La saluto distintamente.
Torino, 3 novembre 1852.
F. Guidi, poeta e magnetizzatore. (8)
• Leggi il resoconto degli spettacoli di Guidi al Wauxhall di Torino nel febbraio 1851.
• Leggi il resoconto della sfida che Guidi lanciò nel 1856 all’illusionista Zanardelli.
1. Si veda ad esempio Theophilus Insolanus, A treatise on the Second Sight, J. Wylie, Edinburgh 1763.
2. Frederick Marshall, “Double vue”, The New Monthly Magazine, Vol. 96, London 1852, pp. 417-423.
3. A oggi le mie ricerche di Irma sono rimaste infruttuose. Ho individuato soltanto una Irma Napel sonnambula su La Semaine littéraire, Ginevra, 21.12.1912, p. 622 e 28.12.1912, p. 626. Probabilmente è solo un’omonima la Irma che su Paris-Soir del 12 febbraio 1936 offriva i suoi servigi tra gli annunci dedicati alle scienze occulte.
6. Il riferimento è a Antoine-Francois Gandon, La seconde vue dévoilée, dernier coup porté aux sorciers et aux sortilèges, Imprimerie De Lacour, Parigi 1849. [Nota di Mariano]
7. Guidi 1854, p. 349.
8. Francesco Guidi, Scintille, N. 17, 4.11.1852 cit. in Guidi 1854, pp. 350-351.
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