Il mio volo di ritorno è stato cancellato – e le quattro ore per aspettare l’aereo sostitutivo sono una buona occasione per ricapitolare una settimana di stupori.
La mia mostra dedicata ai libri magici si apre domani e la vigilia è dedicata al suo allestimento. Mi aiuta Dan Kainen, artista newyorchese i cui “Photicular Books” tanto mi hanno entusiasmato.
Io e Dan Kainen, 12.3.2015.
Evoluzione degli antichi flipbook, i libri di Dan non vanno sfogliati velocemente ma pagina per pagina: magicamente le sue immagini si animano, sfruttando un procedimento di stampa sofisticato e un foglio di plexiglas zigrinato. Ecco il suo Safari (1) , in mostra insieme agli altri libri della mia collezione:
Oggi è venerdì 13, il giorno perfetto per presentare una lecture show a sfondo magico. Nei locali dell’Italian Cultural Institute di New York va in scena la mia “Magic Books – The Secret Art of Book Hacking”. A introdurmi c’è Fabio Troisi, che ha organizzato l’evento insieme a Malina Mannarino.
Hai perso la presentazione?
CLICCA QUI
per rivederne parole e immagini.
Tra il pubblico c’è anche Mark Setteducati, creatore del libro magico interattivo più stupefacente mai realizzato; il suo Magic Show (2) , scritto con Anne Benkovitz, coinvolge il lettore in dodici esperienze magiche in successione, agendo come un vero e proprio illusionista di carta. In occasione della mia presentazione, Mark ha con sé un esemplare unico al mondo: la versione in grande formato del libro, da lui usata in diverse occasioni quando l’ha presentato in televisione. È custodito in un sarcofago di legno realizzato su misura e – rispetto alla versione standard – sfrutta il velcro per consentire ai componenti delle varie pagine di restare uniti.
Io e Mark Setteducati, 13.3.2015.
È a Central Park dal 1959 ed è ritratta su un enorme fungo: Alice accoglie i bambini in compagnia del cappellaio matto (che ha il volto di George Delacorte, il magnate che l’ha finanziata) e il coniglio bianco. Frutto del lavoro dello scultore ispanico José de Creeft, ritrae un frammento del Paese delle Meraviglie – ed è, per questo motivo, una tappa fondamentale per ogni Wonder Injector che si rispetti.
Ispirandosi al celebre scatto di Alfred Eisenstaedt realizzato nel 1945 a Times Square, l’artista brasiliano Eduardo Kobra ne ha creato un coloratissimo detournement nel grigio quartiere di Chelsea: ho fotografato il murales durante la gita domenicale attraverso le meraviglie di New York organizzata dall’illusionista P.G. Varola.
Della libreria Argosy ho già scritto qui. Al quinto piano trovo copia di un libro di Lucille Iremonger del 1957. Se raccontasse l’avvistamento di un fantasma mi interesserebbe poco – ma qui la faccenda è più intrigante: l’autrice rilegge il libro An Adventure (1913) con occhio critico, cercando di ricostruire la catena di eventi che portarono alla sua scrittura. È quest’ultimo a descrivere nei dettagli l’avvistamento di svariati fantasmi nel parco della Reggia di Versailles. A vivere l’insolita esperienza nel 1901 furono Charlotte A.E. Moberly ed Eleanor F. Jourdain. Quasi mezzo secolo più tardi Lucille Iremonger si interroga sull’evento che scatenò l’esperienza magica, usando un rigido approccio filologico. Quella che sembrava una storia di fantasmi diventa una storia di testi, il sovrapporsi di resoconti e l’evoluzione di testimonianze. The Ghosts of Versailles A Critical Study (3) mi ha tenuto compagnia durante tutti i miei successivi spostamenti in metropolitana. La spiegazione a oggi più verosimile (le due integerrime donne si sarebbero imbattute in un festino gay in costume) dà alla vicenda un surreale (e magnifico) risvolto.
L’ho trovato deserto come la superficie lunare, ma solo perché è la stagione sbagliata. Della mia gita al primo Luna Park della storia ho scritto più ampiamente qui.
Nel 2012 il libretto cinematografico che ritrae Guillaume Apollinaire e André Rouveyre è stato venduto a 95 mila euro: il flipbook (o come si diceva un tempo, “cineografo”) fu realizzato a Parigi nei laboratori Biofix il 1° agosto 1914. Un secolo più tardi ho vissuto la stessa esperienza nel Museum of Moving Image di New York: una telecamera riprende i movimenti dei visitatori per tre secondi, stampando a richiesta un libretto personalizzato che – quando viene sfogliato – ripropone la stessa scena. Il “libro magico” newyorchese è decisamente più a buon mercato: costa dieci dollari.
La mia libreria preferita a New York è Housing Works Bookstore Cafè. Vende libri usati a prezzi modici, è gestita da volontari e l’intero ricavato va a sostegno della lotta contro l’AIDS. Su uno dei numerosi scaffali di legno ho trovato Tic Tac Tome di Willy Yonkers, un libro contro cui si può giocare una partita a tris; 1400 pagine presentano tutte le possibili evoluzioni del gioco, e il lettore può addirittura scegliere se “muovere” per primo o per secondo (nel qual caso basta capovolgere il volume.) Vero e proprio computer di carta, il libro è imbattibile: al più si riesce a pareggiare, perché il suo algoritmo di gioco non sbaglia mai. E sì, la tentazione di attribuirgli una coscienza è forte.
1. Dan Kainen, Safari, Workman Publishing Company, New York 2012.
2. Mark Setteducati e Anne Benkovitz, The Magic Show, Workman Publishing Company, New York 1999.
3. Lucille Iremonger, The Ghosts of Versailles A Critical Study, Faber, Londra 1957.
Tutti i post sono distribuiti con Licenza Creative Commons BY-NC-SA 4.0