Arriva in Italia Houdini (2014), la miniserie in due puntate dedicata al re delle evasioni. Nonostante alcune ingenuità registiche, è un prodotto da guardare con un certo interesse: una biografia per immagini complessivamente fedele al personaggio storico, con l’ambizione di coglierne complessità non immediatamente in superficie.
Avendo scritto sul mio biglietto da visita Wonder Injector, colgo l’occasione per praticare qua e là sulla pellicola alcune “iniezioni di meraviglia”; il gioco consiste nell’offrire – a chi ha visto la serie – sette “vie di fuga” a partire da specifici fotogrammi: come altrettanti sentieri che si inoltrano nel bosco a partire dalla strada principale, ognuna offre allo spettatore un’opportunità di approfondimento per prolungare il piacere della visione lungo nuove direzioni.
È disponibile anche la Wonder Injection della prima puntata.
Woody Allen omaggia la sparizione dell’elefante di Harry Houdini collocandola in apertura del suo Magic in the Moonlight (2014): qui è il mago Wei Ling Soo a far sparire un pachiderma in un teatro berlinese.
L’esibizione di Houdini andò in scena all’Hippodrome Theater di New York il 7 gennaio 1918, e il metodo utilizzato in quell’occasione è ancora un mistero per gli storici dell’illusionismo. A differenza della scena ritratta nella miniserie, il mago chiuse l’animale in un’enorme scatola.
Houdini (2014), episodio 2, 11’43“
Sul blog di Wu Ming (vedi qui) la sparizione di un elefante è il punto di partenza per una più ampia analisi simbolica dell’illusionismo e delle sue ”possibilità“.
La miniserie ha provocato una certa sollevazione tra gli illusionisti perché svela molti trucchi utilizzati da Houdini. Ciò non va a discapito del fascino del personaggio. Offrendo allo spettatore uno sguardo dietro le quinte, il film celebra l’ingegno del grande mago senza bisogno di inventarsi alcunché: la meccanica di ciascun gioco assurge a elemento di stupore, consentendo allo spettatore di toccare con mano la sproporzione tra la banalità di ciascun metodo e la meraviglia evocata.
Houdini (2014), episodio 2, 16’38”
Il trucco dell’attraversamento del muro fu svelato per la prima volta nel 1929 sul Modern Mechanix (1) in un articolo oggi disponibile nella Biblioteca Magica del Popolo:
R. D. Adams, “Exposing Houdini’s Tricks of Magic”,
Modern Mechanix, novembre 1929, pp. 104-108.
Nel film Houdini presenta alla stampa un libro intitolato Fake Mediums and Their Methods.
Houdini (2014), episodio 2, 32’02”
Il riferimento è al libro Miracle Mongers and Their Methods (1920), disponibile nella Biblioteca Magica del Popolo:
Harry Houdini, Miracle Mongers and Their Methods, E.P. Dutton & co., New York 1920.
Il film raddoppia la cifra messa davvero in palio per chiunque avesse dimostrato di poter contattare i defunti.
Houdini (2014), episodio 2, 32’41“
Erano solo 5000 i dollari che nel dicembre 1922 la rivista americana Scientific American destinò a chi avesse realizzato una fotografia spiritica e a chi avesse dimostrato la possibilità di ottenere effetti medianici.
«Announcing $5000 for psychic phenomena», Scientific American, dicembre 1922, p. 389.
La prima iniziativa in tale direzione, però, era stata presa in Francia il 5 settembre 1837. Durante una riunione dell’Accademia Reale di Medicina di Parigi il dottor Claude Burdin annunciò che avrebbe depositato dal notaio tremila franchi, destinati a chiunque fosse stato in grado di dimostrare doti di chiaroveggenza:
Verbale dell’incontro del 5 settembre 1837 dell’Accademia Reale di Medicina di Parigi in E. Pariset, L.-Ch. Roche e J.-B. Bousquet, Bulletin de l’Académie Royale de Médecine, Tome II, J.-B. Baillière, Parigi 1837-1838, p. 19. (link a questa pagina)
Al Premio Burdin ho dedicato questo lungo articolo:
Il premio Burdin: 3000 franchi per i chiaroveggenti del 1837
Nel corso del film Houdini viene accusato di individuare una serie di miti personali e di distruggerli sistematicamente.
Houdini (2014), episodio 2, 41’53“
Si tratta di un velato riferimento al libro che il mago scrisse per “smontare” Jean Eugène Robert-Houdin, l’illusionista francese a cui si era ispirato scegliendo il proprio nome d’arte. Dopo un primo momento di infatuazione per il mago parigino, Houdini iniziò una rancorosa campagna di “smascheramento”, volta a dimostrare che molti giochi di prestigio a lui attribuiti non erano in realtà originali ma rielaborazioni di effetti magici preesistenti.
Il libro The unmasking of Robert-Houdin (1908) è disponibile nella Biblioteca Magica del Popolo:
Non esistono prove di una liason tra Houdini e Mina Crandon (1888-1941) – la medium nota come Margery – e il film stesso vi allude in modo non troppo esplicito.
Houdini (2014), episodio 2, 51’17“
Un certo erotismo sotterraneo ebbe, comunque, un ruolo non secondario nelle vicende che la riguardano – e certamente determinò un certo “inquinamento” nelle percezioni dei testimoni delle sedute medianiche. Sir Arthur Conan Doyle giunse a spendere la propria reputazione per dichiarare autentici i suoi poteri:
“Margery genuine says Conan Doyle; he scores Houdini”, Boston Herald, 26 gennaio 1925.
Leggi l’articolo nella Biblioteca Magica del Popolo.
Dopo averne scoperto i segreti, nel 1924 Houdini pubblicò un libretto per svelarli: Houdini Exposes the Tricks Used By the Boston Medium Margery.
Illustrazione dal libro di Houdini (p. 9).
Chissà se Houdini provò davvero i tormenti etici che gli vengono attribuiti nel film: siano o meno proiezioni dell’autore della miniserie, le riflessioni sul ruolo dell’inganno alla base del lavoro del mago gettano una luce interessante sulla dimensione interiore dell’illusionista.
Houdini (2014), episodio 2, 1h02’19“
Il motivo torna più volte nei due episodi, fino a diventare l’ultimo pensiero di Houdini in punto di morte. Pur trattandosi di una serie rivolta al grande pubblico, l’analisi è di un certo interesse e allude all’idea che si tratti di un tema notevolmente più vasto; non posso che confermarlo, avendolo trattato estesamente ne L’arte di stupire (Sperling & Kupfer 2014) – il libro che ho scritto con Ferdinando Buscema.
• Lo sapevi che Houdini scelse come ghost writer... Howard Phillips Lovecraft?! Leggi qui l’appassionante storia del loro rapporto.
• La Biblioteca Magica del Popolo ha catalogato sette libri scritti da Houdini, tutti a libero accesso. Leggili cliccando qui.
• Un curioso film al femminile sulla vita di Houdini è stato interpretato da Guy Pearce: Houdini, l’ultimo mago (2009). L’ho recensito qui.
1. R. D. Adams, “Exposing Houdini’s Tricks of Magic”, Modern Mechanix, novembre 1929, pp. 104-108.
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