Su La Stampa del 1° agosto Mario Baudino racconta che a novembre verrà messa all’asta la spada di Aragorn “originale” – l’arma usata da Viggo Mortensen durante il film Il Signore degli Anelli – insieme ad altri oggetti di scena.
Il proprietario intenderebbe in questo modo «condividere la loro magia» (1) , ma poiché si prevede un esborso pari al costo di una Ferrari, il tema del rapporto tra potere magico e denaro si impone con prepotenza. Nell’affrontarlo, devo ammettere che il mio giudizio è influenzato da una storia personale.
Quando dissi a mio padre che volevo diventare un mago, lo implorai di procurarmi la classica bacchetta magica ottocentesca, nera con le estremità bianche. Lui esaudì il mio desiderio senza spendere una lira, ricavando una bacchetta dal manico di un vecchio ombrello, dipinto e lucidato con cura. Solo dopo anni mi resi conto dei risvolti simbolici di quell’oggetto, in grado di rappresentare il potere pur provenendo da uno scarto – un ombrello destinato alla discarica. Mio padre mi stava dicendo che la magia si nasconde nei luoghi più impensati e umili: il segreto sta nell’imparare a scorgerla dove meno te l’aspetti. (2)
Commentando la notizia, Baudino se la cava con un filo di sarcasmo:
Va detto che le repliche della spada di Aragorn si trovano comunemente in vendita a una cinquantina di euro, ma volete mettere l’originale? (3)
A me è tornato in mente un più affilato Alain De Botton, che allo snobismo ha dedicato una TED talk durante la quale spiega:
Viviamo in una società che ha [...] legato certe ricompense emotive all’acquisizione di beni materiali. Non sono i beni materiali che vogliamo, ma le ricompense. Questo è un modo nuovo di guardare ai beni di lusso. La prossima volta che vedete qualcuno in Ferrari non pensate «Questa persona è avida.» Pensate: «Questa persona è incredibilmente vulnerabile e bisognosa di affetto.» In altre parole: provate compassione, più che disprezzo. (4)
Da questa prospettiva, occupo certamente una posizione di privilegio rispetto alla persona che vincerà l’asta: costei non ha avuto la fortuna di conoscere mio padre.
1. Cit. in Mario Baudino, “Chi di spada arricchisce”, La Stampa, 1.8.2014, p. 29.
2. Tale narrativa doveva molto alla lezione dei Vangeli, il cui protagonista – il Re dei Re, il Figlio dell’Altissimo – viene al mondo in una lurida grotta palestinese.
3. Ibidem.
4. Alain De Botton, “A kinder, gentler philosophy of success”, TED, 7.2009.
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