Torino, 15 luglio 2014 Il mentalismo vive una stagione di grande successo e attira sempre nuovi artisti. C’è ancora spazio per le novità? Sì, se ci si presenta in pubblico pienamente consapevoli di cosa offre il panorama odierno – e si mira a fare un passo di lato per sorprendere. Emanuele Spina è un esordiente con una presenza scenica impeccabile, un rispetto insolito per l’intelligenza del pubblico e una selezione di esperimenti originali e di grande effetto.
Il mentalista torinese rifugge la serialità, mescola elegantemente sicurezza e misura di sé e impone allo show una chiara cifra personale: in un’epoca di cloni, è un dettaglio sorprendente. L’ho visto esibirsi al tramonto sulle rive del Po, e lo scenario torinese ha aggiunto ulteriore fascino allo spettacolo: dalla Città Magica potrà trarre grande ispirazione!
Torino, 20 giugno 2014 Se regalate lo spettacolo a un’amica, tenete conto che il conduttore potrebbe chiamarla ripetutamente “troietta” perché non gli concede determinate prestazioni sessuali («Al tuo ragazzo sì, eh?!»). Se regalate lo spettacolo a un gay, preparatelo all’approccio apertamente omofobo di alcune gag.
La compagnia spagnola cura minuziosamente trucco e ambientazioni, offre acrobati ed equilibristi di razza ma rasenta (da sotto) il livello zero nel cabaret – ispirando una certa nostalgia per l’epoca Zapatero. Senza mai emanciparsi da una comicità pecoreccia e triviale, i tre attori principali affossano uno spettacolo dall’enorme potenziale visivo.
Grugliasco, 3 luglio 2014 Il titolo di “Campioni Mondiali di Magia” è pienamente guadagnato: “the Magnificent Miss Muriel” è magnifica davvero e il compagno Scott la spalla perfetta. In un’ora e mezza di spettacolo rocambolesco e stralunato la coppia stravolge tutti i cliché dell’illusionismo, ridicolizzando il secolare sessismo delle grandi illusioni e asfaltando la figura della star hollywoodiana, tutta ego e testosterone.
Adatto a tutte le età, lo spettacolo è un trionfo di intelligenza – e il gusto per il citazionismo offre all’appassionato di lunga data un livello di godimento raro. Si ride a crepapelle, concludendo che la magia, nelle mani giuste, è più viva che mai.
Grugliasco, 11 luglio 2014 L’idea è potente e l’impianto scenico adeguato: un ibrido tra il concerto rock e lo show magico circense – con larghe dosi di horror splatter – promette emozioni forti. Costumi, trucco e messa in scena sono perfetti. A latitare è il racconto.
Non c’è filo logico tra le varie gag messe in scena e i pugni in faccia agli spettatori del tutto gratuiti: non mi spiace farmi imbrattare nelle prime file, se il gesto è integrato in una storia (citofonare “Leo Bassi” per capire cosa intendo). Qui le scene disturbanti sono fini a se stesse, come nei film di serie Z (e come se l’orrore fosse frutto di mera accumulazione). Ma dopo aver visto Playdead di Teller e Todd Robbins tanta sciatteria è insopportabile.
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