Prima che James Randi offrisse un milione di dollari a chiunque fosse in grado di produrre un fenomeno paranormale sotto controllo, nel dicembre 1922 la rivista americana Scientific American aveva messo in palio 5000 dollari allo stesso scopo: metà della cifra era destinata a chi avesse realizzato una fotografia spiritica, l’altra metà a chi avesse dimostrato la possibilità di ottenere effetti medianici.
«Announcing $5000 for psychic phenomena», Scientific American, dicembre 1922, p. 389.
La prima iniziativa in tale direzione, però, era stata presa in Francia il 5 settembre 1837. Durante una riunione dell’Accademia Reale di Medicina di Parigi il dottor Claude Burdin annunciò che avrebbe depositato dal notaio tremila franchi, destinati a chiunque fosse stato in grado di dimostrare doti di chiaroveggenza:
Verbale dell’incontro del 5 settembre 1837 dell’Accademia Reale di Medicina di Parigi in E. Pariset, L.-Ch. Roche e J.-B. Bousquet, Bulletin de l’Académie Royale de Médecine, Tome II, J.-B. Baillière, Parigi 1837-1838, p. 19. (Link a questa pagina)
M. Burdin désire que la question soit reprise dans toute sa généralité. «On a parlé, dit-il, dans les expériences de la transposition du sens de la vue ; et les résultats obtenus ont été négatifs. Mais on n’a opéré que sur un seul sujet. Étendez vos expériences sur le plus grand nombre de sujets possible, et s’il s’en trouve un seul qui puisse lire sans le secours de la lumière , des yeux et du toucher, je propose de lui accorder un prix de trois mille francs. Je m’engage personnellement à acquitter cette somme, j’en ferai le dépôt dans les mains d’un notaire, et une commission de l’Académie surveillera , déterminera , dirigéra, jugera les expériences ; et sur son rapport, l’Académie décernera le prix au sujet qui l’aura mérité. (1)
Il signor [Claude] Burdin chiede che la questione venga affrontata nei suoi termini generali. «Si è parlato – disse – di una modificazione del senso della vista durante le sperimentazioni; e i risultati ottenuti sono stati negativi. Ma si è operato su un singolo soggetto. Si estendano le sperimentazioni sul maggior numero possibile di soggetti, e se anche uno solo dovesse essere in grado di leggere senza bisogno della luce, degli occhi e del tatto, mi impegno a riconoscergli una cifra di tremila franchi. Mi impegno personalmente a pagare tale somma, che depositerò nelle mani di un notaio, e sarà una commissione dell’Accademia a sorvegliare, determinare, dirigere e giudicare la sperimentazione; e basandosi sulla sua relazione, l’Accademia assegnerà il premio al soggetto che l’avrà meritato.
Il premio fu annunciato anche in Italia dal dottor Giovanni Battista Fantonetti sul periodico Biblioteca italiana dell’aprile 1838: (2)
Biblioteca italiana ossia giornale di letteratura, scienze ed arti, Vol. 90,
Milano, aprile-giugno 1838, p. 81. (Link alla pagina)
La stessa rivista raccontò le rocambolesche vicende di uno dei primi concorrenti: la figlia undicenne di Pigeaire, veterinario di Montpellier. (3) La giovane aveva lasciato la città natale insieme al padre per esibirsi di fronte alla commissione parigina il 7 luglio 1838. Le condizioni imposte dall’uomo per effettuare le prove erano piuttosto strane: gli oggetti dovevano essere ben illuminati e l’unica benda da utilizzare era quella fornita da lui (“tutte le altre indistintamente produrrebbero movimenti convulsivi” (4) ). Prima di accettare ufficialmente condizioni così sospette, la commissione lasciò che si facesse qualche prova preparatoria. Dando vita a una scena particolarmente drammatica, tra pianti e “contorcimenti dei muscoli del volto”, la ragazza lesse due strofe di una poesia tratta da un libro aperto a caso. Esaminando il tessuto di taffetà con cui era realizzata la benda, due membri dell’Accademia “scopersero due piccoli fori” e dichiararono chiusa la prova (Leggi qui il resoconto completo).
Il premio rimase in palio per due anni ma nessuno fu in grado di riscuoterlo. Qualche anno più tardi Manfredo Stefano Prasca lo racconterà estesamente:
fu proposto nella seduta del 25 (sic) settembre 1836 (sic) dell’Accademia reale di medicina di Parigi dall’accademico Burdin un premio di tremila franchi per quel sonnambulo che nel termine di due anni prossimi a decorrere avesse esercitata una sol volta non tutte le facoltà attribuite al sonnambulismo lucido dei partigiani del magnetismo, ma solamente la prima, cioè la visione senza il soccorso della luce, e avesse letto attraverso di un corpo opaco: giudice una commissione scelta dall’Accademia. Se erano veri i fenomeni narrati a piena bocca dai mesmeristi doveva essere il premio essere riportato dal primo venuto. Eppure il biennio scorse, e di pochissimi sonnambuli che si presentarono alla prova coi loro indispensabili direttori magnetici, niuno potè adempiere le condizioni del premio Burdin, nè fare altri somiglianti prodigi: nè madamigella Pigeaire, nè la sonnambula del dottore Berna fecero altro che rendere testimonianza della loro debolezza o della loro impostura.
Prolungato il termine, altri si presentarono. Ma la giovinetta Emelie si fece riconoscere anzichè sonnambula, cerretana, e gli altri non fecero miglir prova. Il dottore Alfonso Teste, già troppe volte forse da noi citato, stampava nel 1840 che il premio Burdin prima di sei mesi sarebbe stato guadagnato (5) con una fiducia tale da far credere che lo sapesse di certo: ma nell’anno stesso [3 settembre 1840] presentata da lui medesimo all’Accademia una sonnambula, una di quelle dalle quali si riprometteva ogni gran cosa, non si potè ottenere ch’ella leggesse una sola parola. È inutile parlare degli artificj di madamigella Prudence, che dava accademie di magnetismo passivo a tanto il biglietto d’entrata, e di quelli usati da altre: il fatto è (per quanto da noi si sappia) che il premio Burdin non fu conseguito, e che niun sonnambulo fu capace di leggere attraverso un corpo opaco, cioè senza il soccorso della luce. (6)
Da buon accademico, Claude Burdin lasciò un resoconto dettagliato di tutte le prove effettuate sui concorrenti in un libro scritto con Frédéric Dubois. Il capitolo “Institution du prix Burdin” (Leggi qui il capitolo completo) ricostruisce la vicenda con dovizia di particolari. (7)
Claude Burdin e Frédéric Dubois, Histoire académique du magnétisme animal, Baillière, Parigi 1841, pp. 572-604.
In Italia un premio del genere verrà messo in palio il 17 agosto 1868 da Francesco Castagnola, illusionista che si esibiva nei classici numeri dei magnetisti dell’epoca:
T. Cingolari, “I fluidisti alla prova”, Il libero pensiero, N. 14, 1.10.1868, p. 221.
Di lui, il giornale razionalista Il libero pensiero scriverà:
Il Castagnola è un prestigiatore, ma, diciamo il vero, nella presente questione le sue rappresentazioni diventano un vero apostolato.
1. Verbale dell’incontro del 5 settembre 1837 dell’Accademia Reale di Medicina di Parigi in E. Pariset, L.-Ch. Roche e J.-B. Bousquet, Bulletin de l’Académie Royale de Médecine, Tome II, J.-B. Baillière, Parigi 1837-1838, p. 19.
2. Biblioteca italiana ossia giornale di letteratura, scienze ed arti, Vol. 90, Milano, aprile-giugno 1838, p. 81 (Link alla pagina). Vedi anche “Premi proposti dalla R. Accademia delle scienze di Parigi”, Biblioteca italiana ossia giornale di letteratura, scienze ed arti, Vol. 92, Milano, ottobre-dicembre 1838, p. 139. (Link alla pagina)
3. La vicenda della sonnambula Pigeaire è ampiamente ricostruita in Biblioteca italiana ossia giornale di letteratura, scienze ed arti, Vol. 90, Milano, aprile-giugno 1838, pp. 74 e segg.
4. “Premi proposti dalla R. Accademia delle scienze di Parigi”, Biblioteca italiana ossia giornale di letteratura, scienze ed arti, Vol. 92, Milano, ottobre-dicembre 1838, p. 137.
5. “Ecco d’altronde la nostra professione di fede: fra poco il magnetismo animale avrà acquistato il dritto (sic) di cittadinanza fra le scoperte che più onorano lo spirito umano; giacchè, pria di altri due anni, e forse pria di altri sei mesi, il premio Burdin avrà trovato un candidato fortunato” (Alfonso Teste, Manuale pratico di magnetismo animale, Parigi 1842, p. 22.
6. Manfredo Stefano Prasca, La villa nera, Luigi Di Giacomo Pirola, Milano 1847, pp. 220-221.
7. Claude Burdin e Frédéric Dubois, Histoire académique du magnétisme animal, Baillière, Parigi 1841, pp. 572-604.
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