Torino ha un lato magico inaspettato; il cioccolato si può creare dal nulla; alcune ruote medievali consentono di leggere nel pensiero una password; da un quaderno Moleskine si può materializzare una lampadina. Queste (e altre) magie qui di seguito, in un post che raccoglie alcune delle esperienze di meraviglia su cui ho lavorato nei mesi di Agosto e Settembre.
È uscito il calendario La Memòria dël temp 2014, edito da Piemonte in Bancarella. Il mio contributo “L’altra Torino Magica” compare nei mesi di maggio e giugno. Qui di seguito le prime righe del pezzo:
Accanto alla Torino occulta ne esiste un’altra, altrettanto magica ma più solare; i suoi “abitanti” si occupano di evocare stupore e meraviglia, e lo fanno mantenendo segreti i dettagli della propria arte. Perché quando la magia è ben presentata, il trucco c’è… ma non si vede.
Pressoché ignorata dalle guide turistiche, la vocazione “illusionistica” di Torino ha una lunga e gloriosa storia – e prima o poi meriterà approfondirla in modo più esteso ed enciclopedico. Tale fama è, paradossalmente, più nota all’estero che in Italia: il protagonista di una puntata di X-Files, andata in onda negli Stati Uniti nel 2000, cita il “mago torinese Bartolomeo Bosco” come il più abile illusionista al mondo nel gioco dei bussolotti. Nato e vissuto a Torino, Bartolomeo Bosco (1793-1863) è ancora oggi considerato uno dei migliori prestigiatori di tutti i tempi. Le sue imprese sono circondate da un tale alone leggendario che è quasi impossibile separare il mito dalla realtà. Le incisioni dell’epoca lo ritraggono mentre fa sparire e riapparire tre palline sotto altrettanti bussolotti – arte alla quale legò indissolubilmente il suo nome. Apprese la prestigiazione a Torino, partecipò alle guerre napoleoniche e durante una prigionia in Siberia intrattenne al contempo commilitoni e nemici. In uno dei suoi giochi più famosi si faceva sparare da un intero plotone, emergendo illeso da una fitta nuvola di fumo.
Il 30 settembre, su Boing Boing – il blog di cultura e tecnologia più noto al mondo – David Pescovitz ha dedicato un post al mio videotutorial magico “Come creare cioccolato dal nulla”.
Diventato virale, il tutorial ha superato i 300 mila contatti in pochi giorni.
È su YouTube la performance che ho scritto insieme a Ferdinando Buscema e che Ferdinando ha presentato il 18 agosto 2013 a San Francisco nell’ambito di Ingenuity, una sontuosa celebrazione dell’intelligenza, della curiosità e della meraviglia che ha coinvolto scienziati, artisti, scrittori, designer, musicisti e maghi provenienti da tutto il mondo. Ne avevo scritto qui, raccontando i dietro le quinte del nostro lavoro di creazione dello show – un’esperienza magica ad hoc per l’evento organizzato dal blog Boing Boing.
Il momento che preferisco? L’epica immagine finale, in cui Ferdinando interpreta Nikola Tesla mentre rivela il segreto degli Illuminati: «L’idea venne come un lampo di luce, e in un istante la verità fu rivelata.»
Lo spettacolo di Ferdinando è qui:
Se la reazione di David Pescovitz ti ha divertito, trovi qui una sua intervista televisiva durante la quale descrive lo sconcerto vissuto quando Ferdinando gli ha letto nel pensiero la password facendo uso di una serie di ruote medievali.
L’esperienza magica progettata per Ingenuity coinvolgeva – tra l’altro – un quaderno Moleskine.
Il blog del noto marchio milanese ha dedicato un post al nostro spettacolo:
Da un taccuino Moleskine spuntano fuori idee, letteralmente nel video qui sopra (guarda dal minuto 12:11). Il “Magic Experience Designer” Ferdinando Buscema e il “Wonder Injector” Mariano Tomatis hanno creato l’esperienza teatrale che ha aperto il primo evento di hacking Boing Boing usando un taccuino Moleskine. Nell’esibizione, Ferdinando invita il pubblico a “scrivere le proprie idee” e spiega che “i libri sono i componenti costitutivi dell’ingegnosità”. Lo dimostra con un effetto magico che sbuca fuori dalle pagine del taccuino, ma non vogliamo rovinarti la sorpresa. Guarda il video e preparati a stupirti e ad avere un’illuminazione!
Su Repubblica di oggi Umberto Eco anticipa un estratto dal suo libro in uscita Storia delle terre e dei luoghi leggendari (Bompiani 2013). Il lungo brano ripercorre una vicenda a me molto cara: quella del “curato dei miliardi” Bérenger Saunière, che alla fine dell’Ottocento divenne parroco della piccola chiesa di Rennes-le-Château (Aude, Francia). Si favoleggiò che avesse trovato un tesoro, e dagli anni Cinquanta a oggi alimenta una mitologia fatta di cavalieri Templari, confraternite segrete, eresie e dischi volanti; sullo sfondo, la coppa in cui fu raccolto il sangue di Cristo da Giuseppe d’Arimatea, il Santo Graal.
La ricostruzione storica offerta da Eco è precisa e appassionante, e si chiude con l’elenco di alcuni Gran Maestri del Priorato di Sion – una confraternita farlocca che avrebbe coinvolto:
Sandro Botticelli, Leonardo da Vinci, Robert Fludd, Isaac Newton, Victor Hugo, Claude Debussy e Jean Cocteau. Mancava solo Asterix. (1)
Il libro di Eco esce martedì 8 ottobre. Nell’attesa puoi fare una visita virtuale a Rennes-le-Château (cliccando qui) o entrare direttamente nella controparte virtuale del museo Bérenger Saunière da me realizzato nel presbiterio dove visse il prete miliardario; visitane sin d’ora le tre sezioni (cliccando qui). Se dovessi innamorarti degli aspetti ludici dell’argomento, sei in buona compagnia: quello di Rennes-le-Château, infatti, è un gioco infinito.
Qui di seguito, la presentazione del saggio:
La nostra immaginazione è popolata da terre e luoghi mai esistiti, dalla capanna dei sette nani alle isole visitate da Gulliver, dal tempio dei Thugs di Salgari all’appartamento di Sherlock Holmes.
Ma in genere si sa che questi luoghi sono nati solo dalla fantasia di un narratore o di un poeta.
Al contrario, e sin dai tempi più antichi, l’umanità ha fantasticato su luoghi ritenuti reali, come Atlantide, Mu, Lemuria, le terre della regina di Saba, il regno del Prete Gianni, le Isole Fortunate, l’Eldorado, l’Ultima Thule, Iperborea e il paese delle Esperidi, il luogo dove si conserva il santo Graal, la rocca degli assassini del Veglio della Montagna, il paese di Cuccagna, le isole dell’utopia, l’isola di Salomone e la terra australe, l’interno di una terra cava e il misterioso regno sotterraneo di Agarttha. Alcuni di questi luoghi hanno soltanto animato affascinanti leggende e ispirato alcune delle splendide rappresentazioni visive che appaiono in questo volume, altri hanno ossessionato la fantasia alterata di cacciatori di misteri, altri ancora hanno stimolato viaggi ed esplorazioni così che, inseguendo una illusione, viaggiatori di ogni paese hanno scoperto altre terre.
1. Umberto Eco, “L’atlante dei luoghi fantastici”, Repubblica, 5.10.2013, pp. 58-59.
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