Convincere grandi personaggi del passato a diventare cantanti, a molti anni dalla loro morte? Senza essere un medium, John D. Boswell lo ha fatto – e lo continua a fare – firmandosi con il bizzarro nome di melodysheep.

No, non parlo di Michael Jackson e dell’inedito (1)  “Slave 2 The Rhythm”, saltato fuori a quattro anni dalla sua morte e “integrato” con la voce di Justin Bieber.

Boswell sfrutta la tecnologia dell’auto-tuning per aggiungere una linea melodica alle parole pronunciate – nel corso di film, interviste o programmi televisivi – da personaggi celebri (da Charlie Chaplin a Bruce Lee, da Neal Armstrong a Carl Sagan).

Montando la voce su un sottofondo musicale e usando riprese video originali, si ha l’impressione che il personaggio stia cantando, e l’effetto complessivo è quello di un moderno video musicale.

Questa rielaborazione di alcuni frammenti de “Il grande dittatore” dà un’idea di quanto sia magica e sconcertante l’operazione di Boswell:

melodysheep ha tratto due album dalle sue creazioni in auto-tuning: “Remixes for the Soul” e “Symphony of Science”. Entrambi si possono acquistare attraverso il suo sito web, ma gli album non hanno un prezzo fisso: John lascia che sia l’acquirente a fissarlo liberamente.

Anche dopo averli acquistati, sarebbe un peccato non fare l’esperienza multimediale completa, che comprende i video di ogni pezzo – tutti liberamente accessibili sul canale YouTube di melodysheep.

Molti pezzi sono bellissimi. Ecco qualche consiglio per scoprirne i più interessanti.

“Blue & Beautiful” (Neil Armstrong)

È il primo pezzo che mi ha proposto Ferdinando Buscema per farmi capire in cosa consisteva l’auto-tuning. La domanda «Come appare la terra, vista dalla luna?» è lo spunto per una risposta (e una musica, e un video) di respiro cosmico. La voce è di Neil Armstrong, il primo uomo sulla luna.

“The Big Electron” (Bill Hicks e George Carlin)

Sul noto brano di Bill Hicks “La vita è un giro di giostra” Ferdinando Buscema chiudeva il suo spettacolo al Magic Castle. Insieme a un pezzo di George Carlin su un’ipotetica divinità inerte e benevola – “Il Grande Elettrone” – melodysheep esprime un atto di fede religiosa nel quale mi riconosco pienamente.

“Ode to the brain!” (Jill Bolte Taylor, Carl Sagan et al.)

Quando gli chiesero quale fosse il suo pezzo preferito, John D. Boswell scelse questo; a suo dire, si tratta di uno dei più complessi che abbia realizzato. Si tratta di un inno al cervello, secondo Robert Winston «l’organo più misterioso del corpo umano».

“Be Water my friend!” (Bruce Lee)

«Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito!» Gli ammonimenti di Bruce Lee a un giovane novizio, mixati con il suono di pugni, calci e sprangate, danno vita a un pezzo per gli amanti delle filosofie orientali e delle arti marziali.

“Keep On Cooking” (Julia Child)

In Italia la protagonista sarebbe stata Benedetta Parodi. Julia Child – storica conduttrice di trasmissioni culinarie – offre a melodysheep l’occasione di contrapporre, ai toni maestosi degli altri pezzi, la ruspante tematica della cucina casalinga, dando vita a uno dei brani più surreali della sua produzione. «Bon appetit!»

Grazie a Ferdinando Buscema per la gustosa segnalazione.


Note

1. Sull’Almanacco della satira di Daniele Luttazzi Alan Perotti aveva proposto: “A tre settimane dalla morte di Michael Jackson spunta un nuovo brano inedito. Stanno esagerando con queste autopsie.”

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