Ieri sottolineavo la forza simbolica della pioggia di denaro in Now You See Me. Nel film di Louis Leterrier i quattro maghi protagonisti mettono ingegno e scaltrezza al servizio delle classi meno abbienti, vendicando i torti e redistribuendo le ricchezze come moderni Robin Hood.

L’amico Stefano Pascolutti si è chiesto se Leterrier stesse in qualche modo citando Michail Bulgakov e lo spettacolo di magia nera del suo personaggio Woland, dal romanzo Il Maestro e Margherita:

«Guardate in alto!… E uno! E due! E tre!» un lampo, uno schianto e dalla cupola, saltellando tra i trapezi, cominciarono a cadere in sala tanti biglietti bianchi. Volteggiavano, trascinati di qua e di là, sospinti verso la galleria, precipitavano sull’orchestra e sul palcoscenico. Dopo pochi secondi, la pioggia di denaro, sempre più fitta, raggiunse le poltrone, e gli spettatori cominciarono ad acchiappare biglietti. Si levarono centinaia di mani, gli spettatori guardavano i biglietti contro la luce che illuminava la scena e vedevano le più vere e le più oneste filigrane. Anche l’odore non lasciava dubbi: era la deliziosa e impareggiabile fragranza delle banconote appena stampate. Tutto il teatro fu preso dall’allegria, poi dallo sgomento. […] Qualcuno già strisciava tra le file, rovistando sotto i sedili. Molti, in piedi sulle poltrone, cercavano di afferrare i biglietti fluttuanti e capricciosi. (1) 

Le due piogge di denaro a confronto.

A differenza di Leterrier, Bulgakov ritrae la scena con una certa crudeltà. Woland, infatti, è Satana. La narrazione indulge sul pubblico e la sua ingordigia, e attraverso l’assalto alle banconote Bulgakov racconta amaramente la società russa – ancora schiava del denaro e del consumismo nonostante la rivoluzione socialista. Nella seconda parte dello spettacolo, il diavolo mette alla prova le donne, facendo apparire sul palco una miriade di preziosi vestiti parigini:

E da quel momento fu come un fiume in piena: da tutte le parti le donne affluirono sul palco. Tutte parlavano tra loro, eccitate […] Le donne sparivano dietro la tenda, vi lasciavano i loro vestiti e ne uscivano con quelli nuovi. […] Le donne afferravano in fretta le scarpe senza provarle. Una ragazza irruppe come un uragano dietro la tenda, gettò via il suo completo e si impossessò del primo indumento che le capitò sotto mano: una vestaglia di seta con disegnati immensi mazzi di fiori; fece anche in tempo ad agguantare due flaconi di profumo. (2) 

Margherita Crepax arriva a cogliere nello spettacolo una prefigurazione del nostro presente:

Lo spettacolo di magia nera con la pioggia di denaro e con il negozio di vestiti e di profumi francesi che riabbiglia gratuitamente le spettatrici ammaliate, incapaci di dubitare della buona fede dei guitti sul palcoscenico e pronte ad accettare qualsiasi cosa purché sua regalata, ricorda molti dei nostri feroci format televisivi dove per dare spettacolo si sfruttano le debolezze umane. (3) 

Il maestro di cerimonie cerca invano di difendere il pubblico dal demonio, invitandolo a un sano esercizio di scetticismo e derubricando l’avvenimento a un effetto di ipnosi collettiva:

Ora, signori, vedrete che questi che sembrano biglietti di banca svaniranno improvvisamente così come sono apparsi. (4) 

Ma non c’è spazio per la ragione e il disincanto sul palcoscenico di Woland. Il suo assistente consolida l’inganno, invitando il pubblico a dubitare delle parole del presentatore:

Ecco un esempio di cosiddetta menzogna. Le banconote, cittadini, sono vere! (5) 

Il pubblico si schiera col diavolo, invitandolo a decapitare l’incauto maestro di cerimonie. L’esecuzione avviene in modo barbaro, e Bulgakov la descrive nei suoi dettagli più atroci come farebbe Quentin Tarantino.

Alla fine dello spettacolo, un altro spettatore avanza dubbi sull’autenticità di quanto è stato presentato. È un importante funzionario dei teatri di Mosca:

È auspicabile, cittadino artista, che lei smascheri senza indugio davanti agli spettatori la tecnica dei suoi giochi di prestigio, specialmente il trucco delle banconote. (6) 

Qui Woland si esibisce nello stesso numero ritratto in Now You See Me, quando il mentalista rivela – grazie alle sue capacità di “lettura” – l’imbarazzante scappatella di un uomo di fronte agli occhi sconvolti della moglie. Il tradimento del funzionario viene smascherato pubblicamente, e lo spettacolo si conclude tra le risate generali.

Purtroppo per il pubblico, la fiducia nel diavolo è mal riposta. Le prime ad accorgersene sono le donne, i cui vestiti – appena ricevuti in donoe indossati – spariscono appena uscite dal teatro, provocando panico e imbarazzo generale. Il giorno successivo Mosca sarà letteralmente invasa da banconote false, tutte provenienti dal teatro dove Woland ha presentato il suo spettacolo.

Leterrier conosceva Bulgakov? Difficile dirlo. Di sicuro Bulgakov sapeva come fare, di uno spettacolo di magia, una critica feroce della società russa dell’epoca.


Note

1. Michail Bulgakov, Il Maestro e Margherita, Feltrinelli, Milano 2011, traduzione di Margherita Crepax, p. 184.

2. Michail Bulgakov, op. cit., pp. 190-191.

3. Margherita Crepax in Michail Bulgakov, op. cit., p. 12.

4. Michail Bulgakov, op. cit., p. 185.

5. Ibidem.

6. Michail Bulgakov, op. cit., p. 191.

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