Il 14 maggio 2013 uscirà, in contemporanea in tutto il mondo, Inferno – il nuovo thriller di Dan Brown. La data non è stata scelta casualmente: nei paesi anglosassoni si scrive 5-14-13, che letta al contrario è pari al “pi greco”: 3,1415.
Questa volta il romanziere si è ispirato a Dante Alighieri e alla sua Divina Commedia, di cui proporrà letture “a chiave” sulle tracce dell’ennesimo, esplosivo segreto. Il gusto per i messaggi in codice si respira sin dalla copertina del romanzo – anche dell’edizione italiana. Al centro dell’immagine compare una rappresentazione dei 9 gironi dell’inferno, così come Manfredi Porena li aveva proposti nel 1902: (1)
A destra i nove gironi dell’inferno nella versione di Manfredi Porena (1902).
Osservando i nove cerchi concentrici si riconoscono dieci lettere disposte lungo una spirale, che lette nell’ordine formano la sequenza CATROVACER:
Qual è il messaggio nascosto dietro a tali lettere? A scoprirlo è stato Mauro Ballesio, che mi ha scritto:
La sequenza va scritta su un cerchio e tagliata in modo da formare le due parole “CERCA TROVA”: si tratta dell’enigmatica scritta lasciata da Giorgio Vasari (1511-1574) sul suo affresco nella Sala dei Cinquecento a Palazzo Vecchio (Firenze), probabilmente su un lavoro precedente di Leonardo. La scritta ha acceso la fantasia dei cacciatori di tesori, secondo cui si riferirebbe a un’opera perduta di Leonardo – “La battaglia di Anghiari”; alcuni hanno addirittura ipotizzato che l’affresco nasconda una cavità segreta in cui l’opera sarebbe celata. (2)
La scritta “CERCA TROVA” sull’affresco del Vasari.
Ballesio ha fatto notare che le parole vengono evocate nel primo capitolo del romanzo di Dan Brown, dove il protagonista si imbatte in una strana donna velata che esclama:
Rimane poco tempo, ormai. Cerca e trova. (3)
Ancora non sappiamo quale rilevanza avrà tale messaggio in codice nel romanzo, ma un ulteriore indizio viene dalla copertina americana, dove si ottiene la sequenza CATROACCR:
Dell’argomento si è discusso per alcuni giorni sul blog The Cryptex di Greg Taylor, dove l’11 marzo 2013 un misterioso UDbmas ha scritto:
CATROACCR = TESORETTO
Mauro Ballesio ha passato in rassegna 245000 parole italiane, scoprendo che TESORETTO è l’unica che consente una traslitterazione di CATROACCR. Poiché non è chiara la regola con cui passare da CATROACCR a TESORETTO, è stato ipotizzato che “UDbmas” sia in realtà un nickname usato da Dan Brown per svelare un indizio altrimenti inespugnabile.
Anche la parola “Tesoretto” fa riferimento a Palazzo Vecchio: è il nome di un piccolo ambiente segreto, la cui esistenza fu dimenticata fino al 1908, quando venne riscoperto durante un lavoro di restauro.
La stanzetta venne fatta realizzare da Cosimo I de’ Medici (1519-1574) per custodire oggetti preziosi, documenti personali e oggetti di interesse scientifico. Non presentava alcuna finestra, era stato decorato dal Vasari con immagini rigorosamente laiche ed era off limit perfino ai membri della servitù.
Collegando tutti i puntini, Ballesio avanza la sua ipotesi:
Se è verosimile la traslitterazione di TESORETTO nella versione inglese a questo punto suppongo che Dan Brown abbia ipotizzato – nella finzione del romanzo – che l’opera perduta di Leonardo si trovi nello studiolo segreto di Cosimo I de Medici.
2. Mauro Ballesio, comunicazione personale, 2.4.2013.
Poco più di un mese fa alla scritta è stato dedicata una giornata di studi, durante la quale Alessandro Savorelli e Alfonso Musci hanno presentato i risultati di un serio studio filologico, che collega le due parole a un verso di Dante. L’ipotesi è proposta in Alfonso Musci, “Giorgio Vasari: «cerca trova». La storia dietro il dipinto.” con un’Appendice di Alessandro Savorelli in Rinascimento, N. 51, Olschki Editore, Firenze 2011, pp. 237-268.
3. Anteprima di Dan Brown, Inferno, Mondadori, Milano 2013.
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