Chi – come me – è inguaribilmente curioso, è sempre in cerca di fonti di meraviglia a cui saziarsi. La recente pubblicazione di Enigmi e misteri della storia mi consente di suggerirvi una pista molto ricca di stimoli intellettuali: quella che attraversa tutti i libri di Massimo Polidoro.

Giornalista e prolifico scrittore, Massimo è il più noto investigatore di misteri del nostro Paese. Ha fondato con Piero Angela il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale), ha studiato negli Stati Uniti con James Randi e pubblicato negli anni decine di saggi, romanzi e reportage, passando dalla cronaca nera all’indagine storica, fino alla narrativa per ragazzi: sua è la collana “La Squadra dell’Impossibile” curata con lo pseudonimo di Max Keller.

Sfogliando la sua ultima fatica editoriale si può compiere – in sua compagnia – un giro del mondo in 350 pagine, le cui tappe si intrecciano tutte con il tema del Mistero. Ma a differenza del romanzo di Jules Verne, Enigmi e misteri della storia non è un’opera di fantasia – seppure si occupi di fatti davvero straordinari. Massimo rispetta rigorosamente lo spirito invocato da Louis Pauwels e Jacques Bergier, che nel 1963 scrivevano:

È per difetto di fantasia che letterati e artisti cercano il fantastico fuori della realtà, nelle nuvole. Non ne ricavano che un sottoprodotto. Il fantastico, come le altre materie preziose, deve essere estratto dalle viscere della terra, dal reale. (1) 

Le sue pagine dedicano ampio spazio alle leggende che circondano ciascuno dei misteri raccontati, spesso raccolte sul posto con il piglio del cronista attento. Ma a differenza dei classici libri dedicati ai fenomeni di confine, Massimo compie quel passo in più che rende preziose le sue opere: per la reputazione che si è guadagnato negli anni, egli riesce a stanare studiosi che sarebbero restii a occuparsi di argomenti misteriosi, fa loro le domande giuste e se ne fa portavoce, inquadrando i loro illuminati pareri in reportage accessibili e scritti in modo avvincente. Dimostrando, se ce ne fosse ancora bisogno, che approfondimento e intrattenimento non si escludono a vicenda e che il “fantastico” può essere trattato in modi raffinati e consapevoli senza privarlo del suo fascino.

Il ricercatore californiano Michael Saler, che al tema della Meraviglia ha dedicato pagine di grande spessore (2) , descrive un’attitudine che può essere incarnata con successo dai saggisti contemporanei: la capacità di offrire ai lettori le giuste dosi di disincanto e di reincanto al contempo, sostituendo le narrative fallaci con storie tratte “dalle viscere della terra” i cui risvolti sono altrettanto (quando non addirittura più) curiosi, stimolanti e meravigliosi.

Massimo Polidoro e la statua di Robin Hood presso il castello di
Nottingham, in compagnia della troupe di Discovery Channel, 2005.

In linea con questa poetica, Massimo passa dalle profezie sulla fine del mondo ai dischi volanti, dal pifferaio di Hamelin a Robin Hood, dalla piramidologia a Re Artù, offrendo ogni volta quel dettaglio che fa esclamare «Wow!» perfino allo scettico di ferro che – ingenuamente – si aspettasse una cruda e spietata decostruzione del mistero. C’è molto di più nelle pagine di Enigmi e misteri della storia, come ha colto bene Il Venerdì di Repubblica scrivendo:

Le risposte di Polidoro sono storiche e scientifiche, ma non per questo meno affascinanti.

Ogni lettore scoprirà da sé i propri motivi per amare i libri di Massimo. Nel mio caso, due coincidenze mi hanno fatto affezionare particolarmente a Enigmi e misteri della storia. Innanzitutto è uscito in libreria lo stesso giorno del mio Te lo leggo nella mente, il 19 marzo 2013. I due libri, inoltre, hanno un dettaglio in comune particolarmente incredibile: la storia di Arthur Lintgen. A pagina 173 di Enigmi e misteri della storia e a pagina 96 del mio libro io e Massimo raccontiamo in poche righe uno dei momenti storici dello scetticismo mondiale: quello che Greg Newkirk definì “Quella volta che James Randi disse «Sì»”. (3) 

James Randi e Massimo Polidoro

Chi ritiene che gli scettici dicano “no” a priori si dovrà ricredere di fronte al dottor Arthur Lintgen. Nel 1978 l’uomo si accorse di essere in grado di indovinare la musica incisa su un LP osservandone esclusivamente i solchi. Trattandosi di una dimostrazione simile a quelle offerte dai mentalisti nei teatri di tutto il mondo, James Randi mise alla prova il medico statunitense, concludendo che «Sì!»: Lintgen non usa trucchi per farlo. Uno straordinario talento,

di cui il mondo sembra non avere più bisogno, ora che i dischi di vinile sono quasi cimeli da museo. (4) 

• Vedi anche la mia recensione di Rivelazioni. Il libro dei segreti e dei complotti (Piemme 2014).


Note

1. Louis Pauwels e Jacques Bergier, Il mattino dei maghi, Mondadori, Milano 1963, pp. 14-15.

2. Ad esempio Joshua Landy e Michael Saler, The Re-Enchantment of the World: Secular Magic in a Rational Age, Stanford University Press, Stanford, 2009 e Michael Saler, As If – Modern Enchantment and the Literary Prehistory of Virtual Reality, Oxford University Press, New York 2012.

3. Greg Newkirk, Extraordinary Occurrences: The Time James Randi Said “Yes” in Who Forted Blog, 7.8.2012.

4. Massimo Polidoro, Enigmi e misteri della storia, Piemme, Milano 2013, p. 173.

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