State per partecipare a un gioco molto crudele. Una persona entra in una stanza e vengono lanciati due dadi. Se escono due 6, la persona viene fucilata; in caso contrario, la persona lascia la stanza e ne entrano altre nove.
Il lancio si ripete. Se escono due 6, tutte le nove persone vengono fucilate, altrimenti escono indenni, lasciandone entrare altre 90.
Decuplicando ogni volta il numero di persone che entrano nella stanza, il gioco prosegue finché i dadi non mostrano entrambe le facce con il 6, nel qual caso tutti gli ultimi occupanti vengono fucilati.
Perché il gioco funzioni dobbiamo immaginare una stanza infinitamente grande e un numero infinito di persone da coinvolgere.
Se vi dicessero che è il vostro turno di entrare nella stanza, quanta paura dovreste avere? Non molta: le vostre probabilità di morire sono 1 su 36.
Se però, alla fine del gioco, dicessero a vostra madre che vi avete partecipato – senza dirle se voi siete vivi o morti – lei ne sarebbe terrorizzata: conoscendone le regole, la donna sa che – in qualunque momento il gioco sia terminato – il 90% dei giocatori è stato fucilato, e dunque è molto probabile che voi siate morti.
Avete ragione voi a non preoccuparvi, o vostra madre a essere terrorizzata? Qual è la probabilità che alla fine voi siate morti? 1 su 36 oppure 90 su 100? (1)
1. L’argomento è stato proposto da J. Leslie, The End of the World, Routledge, New York 1996 e analizzato da Paul Bartha e Christopher Hitchcock nell’articolo “The Shooting Room Paradox and Conditionalizing on Measurably Challenged Sets” in Synthese, marzo 1999.
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