Jim Al-Khalili ha recentemente pubblicato La fisica del diavolo, un libro divulgativo pieno di idee sorprendenti, esposte con passione e grande linearità.
Il fisico iracheno esplora i principali paradossi che emergono dalla meccanica quantistica e dalla relatività, analizzandone i risvolti e consentendo al lettore di ammirarne al contempo il lato meraviglioso e quello più razionale.
Lo stile diretto e senza fronzoli di Al-Khalili emerge sin dall’introduzione, dove – fregandosene del politically correct – riferisce una cattiveria confidatagli da un collega:
Ogni volta che uno scozzese si sposta dalla Scozia in Inghilterra, il quoziente di intelligenza medio di entrambi i paesi aumenta. (1)
L’idea si basa su due premesse che i cittadini inglesi ritengono piuttosto discutibili:
• Il più stupido tra gli scozzesi ha un’intelligenza superiore rispetto al più intelligente tra gli inglesi.
• Solo al più stupido degli scozzesi verrebbe in mente di andare a vivere in Inghilterra.
Visualizzare il fenomeno è piuttosto semplice. Rappresentiamo ogni persona con una barra la cui altezza è proporzionale all’intelligenza, colorando di blu gli scozzesi e di rosso gli inglesi.
L’uomo bianco a sfondo blu è il più stupido degli scozzesi. Quando decide di spostarsi in Inghilterra, il nuovo grafico lo ripropone con lo sfondo rosso.
Se confrontate l’intelligenza media degli scozzesi e degli inglesi, prima e dopo il trasferimento, vi accorgerete che è salita in entrambi i casi!
La cosa bizzarra è che il fenomeno si può ripetere più volte, e ogni volta l’intelligenza media sale per entrambi, fino a quando in Scozia rimane un unico genio solitario. Questo è il limite superiore dell’intelligenza media delle due nazioni, alla vigilia della sparizione della Scozia per il trasferimento del suo ultimo abitante:
Se poteste dividere a piacere le dodici persone tra le due nazioni, in che modo potreste massimizare la somma delle due intelligenze medie? E per minimizzare la stessa somma, come le distribuireste?
1. Jim Al-Khalili, La fisica del diavolo, Bollati Borlinghieri, Torino 2012, pp. 9-10.
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