Gesù è l’unica prova che almeno noi uomini sappiamo essere buoni. A dirtela tutta, non sono sicuro che Gesù fosse il figlio di Dio. Non sono neppure sicuro che Gesù sia davvero esistito. Forse lo abbiamo inventato noi, ma proprio questo è il miracolo, che ci sia venuta in mente una idea così bella. O forse è esistito, era il migliore di tutti, e diceva di essere figlio di Dio per buon cuore, per convincerci che Dio fosse buono. (1)
Cerchi [...] di accettare anche per un solo istante l’ipotesi che Dio non sia: che l’uomo appaia sulla Terra per un errore del caso maldestro, consegnato alla sua condizione di mortale, non solo, ma condannato ad averne coscienza, e sia perciò imperfettissimo tra tutti gli animali (e mi consenta il tono leopardiano di questa ipotesi).
Quest’uomo, per trovare il coraggio di attendere la morte, diverrebbe necessariamente animale religioso, e aspirerebbe a costruire narrazioni capaci di fornirgli una spiegazione e un modello, una immagine esemplare. E tra le tante che riesce a immaginare, talune sfolgoranti, talune terribili, talune pateticamente consolatorie, pervenendo alla pienezza dei tempi ha a un certo momento la forza, religiosa, morale e poetica, di concepire il modello del Cristo, dell’amore universale, del perdono ai nemici, della vita offerta in olocausto per la salvezza altrui. Se fossi un viaggiatore che proviene da lontane galassie e mi trovassi di fronte a una specie che ha saputo proporsi questo modello, ammirerei soggiogato tanta energia teogonica, e giudicherei questa specie miserabile e infame, che ha commesso tanti orrori, redenta per il solo fatto che è riuscita a desiderare e a credere che tutto ciò sia la Verità. Abbandoni ora pure l’ipotesi e la lasci ad altri: ma ammetta che se Cristo fosse pur solo il soggetto di un grande racconto, il fatto che questo racconto abbia potuto essere immaginato e voluto da bipedi implumi che sanno solo di non sapere, sarebbe altrettanto miracoloso (miracolosamente misterioso) del fatto che il figlio di un Dio reale si sia veramente incarnato. Questo mistero naturale e terreno non cesserebbe di turbare e ingentilire il cuore di chi non crede. (2)
1. Umberto Eco, La misteriosa fiamma della regina Loana, Bompiani, Milano 2004.
2. Umberto Eco e Carlo Maria Martini, In cosa crede chi non crede, Liberal sentieri, 1996.
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