Prendi uno strumento e usalo in un ambito completamente diverso da quello per cui è stato realizzato: ecco uno dei segreti della creatività.

Due giorni fa un certo harrichr ha lanciato qui un’idea: usare il sistema di traduzioni Google Translate per comporre basi musicali! Il servizio di Google offre la lettura computerizzata di un testo qualsiasi specificato dall’utente; se il testo è ricco di consonanti, vengono emessi dei suoni che sembrano provenire da una serie di percussioni.

Battezzato Google Beatbox, ha immediatamente scatenato i blogger di tutto il mondo: sono decine i riff proposti sulla rete. Il sito di Tarik Diamane ne raccoglie già una lunga serie.

Per facilitare il lavoro dei Google Beatboxer, ho creato la mia personale versione di Google Beatbox:

Let’s groove!

Tutti i post sono distribuiti con Licenza Creative Commons BY-NC-SA 4.0