Dodici passi nella Parigi magnetica & Meravigliosa
Recensione di Alex Rusconi
Presentato come il libro di Mentalismo che trasforma Parigi in un parco giochi per adulti; una guida turistica che incoraggia lo smarrimento e la deriva, questo volumetto rappresenta in realtà un’altra imperdibile perla della, per fortuna, vasta produzione letteraria di Mariano Tomatis, prestigiatore, storico, studioso e, come lui stesso si definisce, wonder injector.
E la meraviglia è sicuramente protagonista in questo libro, non solo all’interno dei capitoli ma anche negli occhi e nel cuore del lettore a cui sembra di scoprire, a ogni pagina, mondi nuovi da approfondire.
Io amo profondamente Parigi, ci sono stato decine di volte e, naturalmente, amo la magia. Per questi motivi avrei potuto pensare di non leggere un libro i cui contenuti sicuramente non sarebbero stati nuovi per me bensì scene già viste e realtà scontate. Eppure, non appena il libro è uscito, ho sentito l’esigenza di averlo e di leggerlo (tutto in una volta) proprio per la stima che nutro per l’autore e la sicurezza che mi sarei stupito, scoprendo comunque mondi nuovi, realtà che non conoscevo. Non mi sbagliavo.
Mariano ha scelto mete non scontate, in questo viaggio virtuale nellat Parigi di oggi e, soprattutto, di ieri, prendendo il lettore per mano per portarlo con sé in un percorso senza tempo fatto di cose splendenti e oscure, meravigliose e sconcertanti, commoventi e imbarazzanti.
Il viaggio parte da Pont-Neuf, il ponte più antico di Parigi (a dispetto del nome), dove Mariano propone un vecchissimo gioco di prestigio che veniva venduto proprio in quel luogo trecento anni fa. Ci si sposta poi a Pigalle per riscoprire il Cabaret du Néant, un luogo che non esiste più da molto tempo ma che, anche grazie alla complicità di Henry Ridgely Evans, rivive in queste pagine con tutta la sua macabra originalità. Al suo posto oggi c’è un locale di scambisti.
Il viaggio prosegue in rue de la Harpe dove nel Settecento vennero stampate le Nuove ricreazioni fisiche e matematiche di Edmé-Gilles Guyot. Da quelle pagine Mariano resuscita un effetto ottico straordinario in grado di stupirci ancora oggi. Il quarto "passo" è in realtà fuori Parigi, nei giardini della reggia di Versailles dove lo scrittore rinnova l’interesse per una storia di fantasmi di oltre cento anni fa. Si torna quindi nella capitale, per curiosare tra i cimeli del mercato di Saint- Ouen che diventa un pretesto per parlare di libri oracolari e "di sorte" (una passione di Mariano che ne offre in gran numero anche nella sua Biblioteca Magica del Popolo).
È l’arte astratta, l’argomento del capitolo successivo, dedicato ai dipinti medianici Georgiana Houghton, una pittrice vissuta in pieno Ottocento che utilizzava l’aiuto degli spiriti nella sua ardimentosa carriera di artista donna in un mondo di maschi.
Il Salone Lassaigne, che non esiste più, è la meta virtuale del settimo capitolo, dove si parla delle stranezze degli spettacoli del XIX secolo tra cui un futuristico telegrafo a lumache. Poi si parla dell’amore tra Maria Antonietta e il conte di Fersen, e tutti quelli della mia generazione (e Mariano non fa eccezione) tornano col ricordo al cartone animato di Lady Oscar. Dopo aver parlato di "spiriscopio", vecchie veggenti e letture in libri chiusi si arriva all’ultimo "passo" per chiudere in bellezza il nostro viaggio. Il dodicesimo capitolo è dedicato alle "immagini sediziose" e se volete scoprire cosa sono dovete per forza procurarvi questo piccolo ma prezioso volumetto.
Dopo la lettura di questo libro si ha la sicurezza confortante che, anche quando si pensa di conoscere bene una città, in realtà si può ricominciare tutto daccapo perché ci sarà sempre un angolo, un racconto, un vicolo inesplorato che può ancora regalarci stupore e meraviglia. La stessa dolce e illuminante sicurezza la si ha nei confronti di quest’arte meravigliosa che è la magia: il segreto è non fossilizzarsi sui giochi e le tecniche ma allargare lo sguardo e scoprire tutti quei mondi affini all’illusionismo (anche quando sembrano lontanissimi) che Mariano è tanto bravo a localizzare e a riattivare.
Il regalo più bello che una persona (anche un prestigiatore) possa ricevere: sapere che, nonostante tutto, è sempre possibile meravigliarsi!
Fonte Magia n. 26, 2022, pp. 171-2.