Nonostante le pratiche magiche esistano in tutti gli strati sociali, i personaggi più celebrati sono sempre maschi agiati delle classi privilegiate: se guardiamo alla città di Napoli, i due maghi che si ricordano di più sono Gianbattista Della Porta (1535-1615) e Raimondo Di Sangro (1710-1771). Le loro sontuose dimore sono ancora visibili e segnalate con altrettante targhe (Palazzo Della Porta in via Toledo e Palazzo Di Sangro in vico san Domenico Maggiore) a ricordarne il rango nobiliare. Entrambi mescolarono scienza, alchimia, pratiche occulte e illusionismo. Della Porta trascrisse i risultati dei suoi studi su venti quaderni, poi rilegati a formare il monumentale volume Sulla Magia Naturale; il settimo quaderno, dedicato alle calamite, è un piccolo trattato di illusionismo a sé. Di Sangro trovò la formula per realizzare numerosi prodigi, dal tessuto di pietra che copre il Cristo Velato alle spaventose macchine anatomiche, dalla replica del sangue di San Gennaro al lume perpetuo – una candela inesauribile ricavata dalle ossa umane.

Solo alla fine dell’Ottocento una donna del popolo quasi analfabeta, Eusapia Palladino (1854-1918), conquisterà fama internazionale come medium chiaroveggente: andata in sposa a un venditore di giochi di prestigio, la sensitiva non abbandonerà mai l’umile caseggiato in via Cairoli 28, rivendicando per le fasce più povere della città uno spazio nella storia della magia napoletana e mondiale. Studiata dai ricercatori d’Europa e d’oltre oceano, metterà in scacco le menti più razionali dell’epoca, convertendo addirittura Cesare Lombroso alle pratiche spiritiche.

Nello spirito “palladiniano” di una rivendicazione dal basso della magia, l’ex OPG occupato Je so’ pazzo ha organizzato con l’illusionista e scrittore Mariano Tomatis il laboratorio di giochi di prestigio resistenti Magia al popolo!: un incontro ispirato alle Accademie dei Segreti coordinate da Gianbattista Della Porta, che a differenza di queste non sarà riservato a un’élite di persone illuminate, ma ad accesso libero e gratuito. Rubando tre idee dagli appunti personali di Gianbattista Della Porta, Raimondo Di Sangro ed Eusapia Palladino, chi parteciperà potrà costruire e portarsi a casa tre giochi di prestigio conviviali, gentili e rigorosamente antifascisti.

Chi vorrà, al termine del laboratorio potrà immediatamente mettere in scena i trucchi durante la presentazione de Il mio libro di magia (Edizioni Tlon, 2024) che l’autore Mariano Tomatis farà in dialogo con Salvatore Liguori. Oltre ad avere risvolti teatrali e stuporosi, l’incontro sarà un’occasione per riflettere sul potenziale politico di un’arte spesso infantilizzata. Perché, come ha scritto di recente Matteo Glendening in una recensione:

La magia non è mai neutrale. Da sempre, il mago è una figura di potere: l’unico a conoscere il trucco, l’unico a decidere cosa mostrare. Ma cosa succederebbe se quel potere venisse condiviso? Alla base del libro c’è un ribaltamento radicale della prospettiva.

L’appuntamento è per sabato 28 dicembre 2024, dalle 18 alle 20 per chi vuole partecipare al laboratorio pratico, dalle 20 alle 21 per chi vuole prendere parte alla presentazione del libro.

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