Nel corso della presentazione della sua ultima fatica letteraria Te lo leggo nella mente, tenuta al Circolo Amici Della Magia di Torino, Mariano Tomatis ci ha permesso di sbirciare attraverso alcune delle sei porte che scandiscono il fascinoso viaggio lungo il suo libro. Sul tema della creatività, Mariano ha introdotto l’argomento descrivendo quella che oggi viene chiamata “creatività combinatoria”.
Il processo di incubazione e nascita di una nuova idea è stato descritto usando la metafora di una slot machine, che vede sulla prima colonna un gioco di prestigio, sulla seconda il materiale da utilizzare (palline, carte, ecc.) e sulla terza il modo di portare a termine un effetto magico. Tirando la leva, le combinazioni possibili sono pressoché infinite. Molte di queste danno un risultato scarso; alcune offrono dei premi accettabili; si contano sulla punta delle dita le combinazioni realmente vincenti.
Per quanto l’accostamento fra creatività e gioco d’azzardo sembri poco calzante, ci troviamo di fronte ad una grande verità: la creatività non è aggiungere puntini su di un foglio bianco, collezionando all’infinito nuove conoscenze, bensì la capacità di unire in un disegno affascinante i pochi puntini di cui si è già in possesso. Questo messaggio di speranza mi ha riportato alla mente un passaggio del film La leggenda del pianista sull’oceano, tratto dal monologo Novecento di Alessandro Baricco:
Tu pensa a un pianoforte: I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu lo sai che sono 88 e su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quegli 88 tasti la musica che puoi fare è infinita.
Questo a me piace. In questo posso vivere. E quando avrete il timore che il materiale a vostra disposizione non sia abbastanza aggiornato, ricordatevi l’adagio francese pronunciato sul finale del film dal vecchio antiquario:
In culo i soldi, una buona storia vale più di una vecchia tromba.
Tutti i post sono distribuiti con Licenza Creative Commons BY-NC-SA 4.0