È uscito il volume 8 numero 1 della rivista Gibecière, dove è trascritto l’intero “Manoscritto di Asti” – un poderoso trattato di illusionismo della fine del Seicento.
© Conjuring Arts Research Center
Individuato nella Biblioteca di Asti da Marco Aimone e analizzato in profondità da Aurelio Paviato, è composto da 326 pagine e contiene – tra l’altro – svariati effetti di mentalismo.
Sfrutta una “carta chiave” l’effetto “Indovinare quale carta sia stata pensata” (p. 59).
L’effetto “Far pensare a 6 persone una carta ciascuno e indovinarle tutte” (p. 62) si basa sulla stessa matrice matematica che fa funzionare il Gratioso pensiero di Pietro Millioni (1649). Sulla matrice si basa anche l’effetto “Un modo di far pensare una carta e indovinare quale sia” (p. 65).
L’effetto “Indovinare la carta pensata da qualcuno” (p. 69) è la classica versione del gioco delle 21 carte. La nota tecnica matematica dell’orologio è alla base dell’effetto “Indovinare quale ora si stia pensando” (p. 73).
Sfrutta l’aiuto di un complice l’effetto “Mettere 4 carte sul tavolo, uscire dalla stanza e sapere se e quali siano state toccate” (p. 94).
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L’effetto più elaborato e moderno è “Indovinare quale, tra tre carte, sia stata pensata” (p. 114): si basa su un uso ambiguo del linguaggio alla base del più moderno equivoque e ne è la più antica testimonianza in letteratura.
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