Si svolge oggi a Roma Masters of Mind, un concorso che premia il migliore tra i mentalisti che si esibiscono questa sera al Teatro Alba.
Gli sfidanti sono Andre Settembrino, Alessandro Arredi, Benjamin Fargion, Alberto Calabria & Marco Forrementi, Milione Renato e Vincenzo Alfano.
La serata è aperta al pubblico, ma gli spettatori non sanno che – dietro le quinte – ai mentalisti in gara è stato impedito di usare alcune tecniche classiche del mentalismo. Tale vincolo ha sollevato un fitto dibattito tra gli addetti ai lavori. Se – in definitiva – conta l’effetto prodotto sul pubblico, perché preoccuparsi di impedire l’uso dell’uno o dell’altro metodo tecnico? In realtà, “azzoppare” un artista – vincolandolo in modi più o meno stretti – è un metodo efficace per costringerlo a cercare soluzioni inedite e creativamente interessanti.
Nel 1960 nacque in Francia un movimento letterario interamente basato sull’idea di “vincolo”: l’OuLiPo (Ouvroir de Littérature Potentielle, “Officina di Letteratura Potenziale”). Gli autori che ne fanno parte scrivono solo dopo aver fissato forti restrizioni. Georges Perec decise di evitare la lettera E (la più frequente nella lingua francese) scrivendo il suo romanzo La Disparition. Stravolto dall’impresa, decise di scriverne un secondo (Les Revenentes) usando la E come unica vocale. Eccone un frammento:
Estelle, cependent, persévère près de l’Evêqe et espère qe le sperme se déverse de cette qeqette q’elle ne cesse de brenler, mets l’Evêqe est très près de ses septente berges et les verges de grends-pères, certes, menqent de verve, de genesse et de ggêté.
In Italia Umberto Eco stabilì di usare solo parole che iniziavano con la P per raccontare la storia di Pinocchio. La storia iniziava così:
Povero Papà (Peppe), palesemente provato penuria, prende prestito polveroso pezzo pino poi, perfettamente preparatolo, pressatolo, pialla pialla, progetta, prefabbricane pagliaccetto […]
In Esercizi di stile Raymond Queneau fissò una trama molto semplice e la raccontò per 99 volte, sempre con uno stile diverso.
Più provocatoriamente, Harry Mathews decise di descrivere in 61 stili diversi soltanto scene di masturbazione (1987).
Gli oulipiani chiamavano “contrainte” i vincoli, e alcuni concorsi si basano espressamente su restrizioni rigidissime. È il caso del concorso “La Brighella”, che impegna gli enigmisti nella creazione di un rebus a partire da un disegno fisso. Come mi ha spiegato l’esperto di enigmistica Alan Viezzoli
La Brighella è lo pseudonimo di Maria Ghezzi Brighenti, storica disegnatrice de La Settimana Enigmistica e moglie di Briga (Giancarlo Brighenti), indimenticato redattore della rivista nonché uno dei massimi esponenti dell’arte rebussistica italiana. Ogni anno La Brighella propone un disegno, di ambito mitologico, storico, letterario o anche di vita quotidiana. Chiunque voglia può mandare un rebus composto su quella vignetta e, tra tutte le proposte pervenute, vengono scelte le migliori.
Nel 1991 è stato proposto il tema della “morte di Adone”, descritta con questa scena e questo racconto:
Dall’alto del suo cocchio, che solca il cielo trainato da candidi cigni, Venere assiste alla tragica morte dell’amato Adone. Costui, dimentico delle accorate raccomandazioni della dea affinché moderi la sua giovanile audacia nella caccia, viene raggiunto e trafitto dalle zanne d’un cinghiale infuriato, che è stato colpito in un fianco da una sua freccia. La dea perpetuerà il ricordo di quell’inconsolabile dolore facendo spuntare dal sangue versato dal giovane un fiore: l’anemone.
Per creare un rebus si parte da una buona frase, la si suddivide in pezzi e se ne disegnano le varie parti, cercando di armonizzare il più possibile la scena. La sfida lanciata agli enigmisti da La Brighella partiva dal fondo: fissato un racconto mitologico e un’immagine, gli artisti avrebbero dovuto creare dei rebus limitandosi ad aggiungere delle lettere qua e là. L’unica concessione era quella di capovolgere a specchio l’immagine.
Ecco i brillanti rebus che si sono classificati ai primi posti, pubblicati qualche anno dopo su La Settimana Enigmistica (1) :
Autore: Arsenio B. – Frase: 7,7
Soluzione: [Di F fu SOC l’amore = Diffuso clamore.]
Autore: Atlante & Snoopy – Frase: 8,10
Soluzione: [STR Adone perì: ferì CO = Stradone periferico.]
Autore: Piervi – Frase: 7,8,3,7
Soluzione: [MA cigno è; ST ratto colpì C con E = Macigno estratto col piccone.]
Autore: Marchal – Frase: 8,11
Soluzione: [È VI dente d’I: straziò NE = Evidente distrazione.]
Autore: Giaco – Frase: 6,5,2,5
Soluzione: [Dove riverso LO sta, T,O = Doveri verso lo stato.]
Autore: Tenda – Frase: 9,9
Soluzione: [Di OC esanime dita NTI = Diocesani meditanti.]
Autore: Bang & L’Ombra – Frase: 6,7
Soluzione: [Fior diventò? – Sì! = Fiordi ventosi.]
Autore: Brunos – Frase: 8,5,9
Soluzione: [L AN guidò verso D e C l’amato = Languido verso declamato.]
1. La Settimana Enigmistica N. 3203.
Tutti i post sono distribuiti con Licenza Creative Commons BY-NC-SA 4.0