Le storie di chi scopre la PNL si assomigliano un po’ tutte. All’inizio si resta basiti per le potenzialità che sembra dischiudere. Si fanno corsi, si comprano libri e frequentano seminari. Poi, negli anni, subentra la disillusione. Gli obiettivi fissati all’inizio sembrano ancora lontani. A teatro aumenta la frustrazione, a vedere i mentalisti che mostrano doti fuori portata.

Il percorso ricorda la triste storia di Chuang Tzu (369 a.C.-286 a.C.) che racconta di

un uomo che volle imparare come uccidere i draghi e sacrificò tutte le sue sostanze per acquisire quell’arte; ma quando, dopo tre anni, giunse a padroneggiarla completamente, non riuscì ugualmente a esercitarla. (1) 

S’accorse infatti che a questo mondo non esistono draghi da uccidere.

A questo punto, per l’aspirante PNLlista c’è un solo modo per rientrare delle ingenti spese. La soluzione più frequente è quella che René Thom (1923-2002) scrisse in una postilla al racconto di Chuang Tzu:

Fu così che quell’uomo iniziò a insegnare come uccidere i draghi. (2) 


Note

1. Cit. in Stefano Leonesi e Carlo Toffalori, L’arte di uccidere i draghi, Università Bocconi Centro PRISTEM, Milano 2013, introduzione.

2. Ibidem.

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