«Queste pagine hanno avuto divertenti
conseguenze tra chi le ha prese sul serio…»
—Massimo Polidoro
Primo (e ultimo) romanzo di Mariano Tomatis, Sulle tracce di Atlantide è uno spin off del racconto di Martin Mystère “La quarta caravella”.
La Lettera di Armand de Châteauroux all'eccellentissimo Padre Juan Pérez riporta le vicende di un cistercense francese conosciuto sotto il falso nome di Armanio da Castellòn de la Plana. Scritta a La Rabida nel settembre 1507, la lettera può essere considerata una sorta di autobiografia.
In essa egli rende testimonianza dei numerosi luoghi visitati durante i frequenti viaggi per mare, a seguito delle navi del genovese Enrico La Spinola. Il documento avrebbe un limitato interesse storico se non contenesse una precisa testimonianza oculare di quel luogo nominato — nella letteratura specializzata — con quella “maledetta parola che inizia per A.”
Un testo che è anche un invito a ritrovare, sotto l'oceano Atlantico, ciò che rimane di un Continente Perduto, e a celebrare un uomo capace di sfidare il tempo e di accompagnare noi, uomini del XX secolo, negli oscuri abissi oceanici. Sulle tracce di Atlantide.