Lo spiritismo svelato


Dworzak, Franchi, Getzel

Lo spiritismo svelato

Egregio Signor Direttore del Pungolo, la lettura dell'opuscolo Spiritismo di Baby di Roberto Bracco, oltre all'interessarci, fece nascere in noi la voglia di studiare da vicino la cosa. Persone rispettabilissime per ingegno, per coltura, per integrità di carattere, per censo, ci parvero ingannate da fenomeni incomprensibili, ch'esse spiegavano con la credenza di un intervento spiritico nelle povere cose umane. Noi abbiamo voluto, in punta di piedi, penetrare nel Santuario, sgranare gli occhi, raccogliere tutta l'attenzione nostra e guardare. Abbiamo visto. La mistificazione la abbiamo colta in flagrante. Ed ora crediamo di fare omaggio a quelle elette intelligenze mistificate e di compiere quasi un dovere, dicendo la verità, tutta la verità, null'altro che la verità.

Eccola in breve.

Dopo aver letto parecchi autori demolitori come Roberto Houdin, che svelò i segreti dei fratelli Davenport, come il Vundt ed altri, un bel giorno ci siamo detti a colazione, tra una costoletta ed un pezzetto di buon Chester:

— Perchè non facciamo anche noi un poco di spiritismo? Perchè non invochiamo anche noi una anima errante?..

Ah! caro signor direttore, non è mica vero che la umanità sia incredula tutta!

E nello stesso giorno... correva voce che il prof. Dworzak fosse uno spiritista hors ligne, un medium portentoso.

Noi, naturalmente, cominciammo la rappresentazione.

Una sera, dunque — sentite bene — la sera del 3 agosto, invitammo alcuni amici dei più scettici ad assistere ad una seduta spiritica in casa Gretzel. La seduta era diretta dal prof. Dworzak — come un concerto musicale.

Noi, strumenti umani del nostro professore, eravamo, in verità, assai ben concertati. Inventato il nome dello spirito, ci facemmo dire da esso, coi colpetti della tavola, quale dei presenti potesse essere il medium. Lo spirito mise fuori il nome del contrabbassista Franchi.

Roba nostra, come vedete.

Il risultato della seduta fu così sorprendente, come si rileva da un verbale che noi conserviamo, da incoraggiarci a proseguire.

Abbiamo, da quella sera, tenute altre sedute, altra gente invitando, altri credenti aspettando, lasciando turbati e incerti gl'increduli.

Tutto ciò mosse gran rumore in un circolo spiritico privato napoletano (1) . I componenti del circolo espressero subitamente la volontà d'assistere a qualche nostro esperimento. A meraviglia! Le nostre fantasmagorie se ne onoravano assai.

Dunque, la sera del 22 agosto — come risulta dal verbale che noi conserviamo — ospitati parecchi gentiluomini spiritisti, ottenemmo fenomeni strepitosi addirittura. Cadevan monete dall'alto, si udiva, a volte, un suon di man con elle, di tamburelli, di chitarre. Fatti arditi ed allegri, gli spiriti distribuivano, qua e là, qualche schiaffo confidenziale, colpi di pugno, pizzicotti ai polpacci. Un taccuino, nel quale uno spiritista aveva scritta una domanda in versi, legato e suggellato, riapparve, dopo poco che il medium lo aveva avuto tra mani nell'oscurità, ed egli, lo spiritista, rimase tutto soddisfatto d'una risposta pure in versi e della immacolata legatura a suggello. Furono portati saluti al nostro spirito Chicot da parte di John-King e di Frate Angelico, per mezzo di due noti spiritisti. Vi fu perfino chi vide una luce opalina a poco a poco dileguantesi, benché, francamente, possiamo ora assicurare di nulla aver preparato di luminoso in quella sera.

La sera del 28 agosto fu memorabile. Ci basti, caro signore, trascrivere una dichiarazione fatta prima a voce dal nostro Chicot indi in iscritto dal chiarissimo scienziato Dante Zanardelli, per dimostrare fino a qual punto, con mezzi semplicissimi, si possano mistificare l'ingegno e la dottrina.

Lo Zanardelli, dunque, scriveva testualmente:

§Dichiaro io sottoscritto d'avere scritto la domanda nel carnet ad insaputa di tutti, d'avere chiuso ermeticamente detto carnet con spago suggellato e chiuso il tutto in una busta gommata. Ad onta di tutte queste precauzioni, oltre aver trovato il tutto intatto, vi era la risposta adatta alla domanda, come si vede dal processo verbale. Ero incredulo dello spiritismo, forse lo sono ancora un poco, ma sono fermamente convinto che in nessun modo artificiale si sarebbe potuto ottenere simile risultato. Quindi sono obbligato ad ammettere una forza intelligente, sconosciuta.
Firmato: Dante Zanardelli

Sarebbe troppo lungo ricopiare i verbali, che noi gelosamente custodiamo. Ma alcuni saggi di quelli riesciranno, crediamo, molto utili ed istruttivi.

Dice il verbale della settima seduta in casa Getzel.

§Sono, fra gli altri fenomeni, a notarsi i seguenti:
Un tamburello posto sulla tavola, si è udito a poco a poco battere con un ritmo di danza spagnuola. Sembrava che una mano bene esperta l'agitasse in modo concitato e convulso, e per ben due volte è stato quell'istrumento lanciato verso di noi, sempre sonando, insieme ad una chitarra, che trovavasi collocata sulla tavola.
...Un bicchiere ripieno d'acqua è stato vuotato dallo spirito interamente e capovolto sulla tavola stessa, senza lasciare traccia alcuna del liquido contenutovi.
...Un soldo, avente un segno speciale, posto sopra una tavola... (2)  non è stato più rinvenuto.
...Una sedia, lontana da tutti, ha fatto tre salti, capovolgendosi interamente.
— Ad un tratto — questa è l'ottava seduta — si sono cominciati ad udire suoni di tutti gli strumenti ch'erano sulla tavola, (chitarre, tamburelli, trombettine) più quello d'un fischietto, che non era stato preparato, colpi di mano battenti tra loro etc. I suoni ed i colpi erano ritmati.
...Nel frattempo continuavano i suoni ed i colpi di mano, con una sinfonia strepitosa e sorprendente, e venivano lanciati nella stanza, con espressa dichiarazione di essere destinati alle signore, un mazzo di fiori odorosissimi e tre bomboniere.
...Il sig Getzel ha disposto sulla tavola, al di qua dell'uscio, una blouse, pregando Chicot di rivestirne il medium. Allora è ricominciata la sinfonia strepitosa.
Dopo un poco Chicot invita tutti ad entrare. Si trovano il Franchi, tuttora legato, rivestito della blouse al disotto del giustacuore, e trasportato sulla tavola, e il Dworzak legato e con la sedia rovescioni per terra, che egli toccava con la schiena.

Ebbene, noi qui sottoscritti, Dworzak, Franchi e Getzel, attestiamo SUL NOSTRO ONORE E SULLA NOSTRA COSCIENZA che tutta quella fenomenologia meravigliosa è farina del nostro sacco.

Noi sonammo sul tamburello misterioso la danza spagnuola caratteristica; noi facemmo di quel tamburello un volatile; noi vuotammo il bicchiere d'acqua; noi sopprimemmo il soldo contrassegnato; noi mettemmo sossopra le sedie e i tavolini; noi cavammo dagli istrumenti quella sinfonia strepitosa e sorprendente; noi dispensammo quei fiori odorosissimi e quelle bomboniere di dolci verosimilmente squisitissimi; noi ci legammo e ci sciogliemmo,

ci svestimmo e ci spogliammo, ci trasportammo sulle tavole, ci gettammo rovescioni per terra.

In che modo abbiamo fatto tutto questo?

Ecco il segreto. Ma lo sveleremo coi documenti a chiunque voglia conoscerlo.

Intanto, sentite un'altra cosa. Noi — si noti bene — mettemmo in comunicazione gli spiriti di quel noto circolo spiritico napoletano — John-King, Monary, Loriani — col nostro inventato Chicot. Ebbene, John-King, Monary, Loriani, parlarono con Chicot, come se Chicot non fosse un'invenzione.

Richiamiamo su tutto questo fatto la maggiore attenzione, perché senza di esso i nostri esperimenti non avrebbero che un'importanza relativa. Lo avere gli spiriti invocati dai veri spiritisti — per le relazioni generatesi, — riconosciuti come autentici gli spiriti invocati, cioè inventati, da noi falsi spiritisti, è una prova incontestabile dell'inganno di cui, per opera dei loro medium, erano vittime gli spiritisti veri.

Quanto a noi, crediamo di non aver ingannato nessuno — ma di esser riusciti, per via di uno scherzo innocente, alla scoperta di una verità.

E chi con tanta febbre andava in cerca di questa verità, vorrà certo riconoscere che tutti i mezzi erano buoni dinanzi all'altissimo scopo.

Con la mano sul cuore, noi sentiamo di non aver fatta opera vana.

Siateci grati, uomini intelligenti, che andavate smarrendo il bene dell'intelletto vostro pei vicoli oscuri dello spiritismo. Lux facta est. Voi, certo, non potrete volerne a noi. Noi siamo stati mistificatori, ma per rivelare una mistificazione. È con gli autori di quest'ultima — coi medium — che ve la dovete pigliare.

E voi, signor direttore, vorreste accordare un posticino a questa lettera? Ve ne saremmo tenuti.

Vostri,
Dworzak, Franchi, Getzel.

Napoli, 18 settembre 1886.


Tratto da Il pungolo, 20-21.9.1886 ora in Roberto Bracco, Lo spiritismo a Napoli nel 1886, Francesco Perrella Editore, Napoli 1907.

Note

1. Il Circolo spiritico in casa del cav. Ercole Chiaia.
2. Il verbale [...] dice: "Un soldo ecc. posto sulla tavola dal cav. Chiaia, perchè lo spirito glielo riportasse alla propria abitazione, non è stato più rinvenuto". In questa lettera vi è il solo accenno del fatto.

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