Andrea Ghisi

Il nobile et piacevole gioco detto il passatempo

Bonifacio Zanetti alla Porta dei Borsari, Verona 1603
Edizione a cura di Mariano Tomatis

Il passatempo veniva usato nelle corti del Seicento per presentare un singolare gioco di prestigio: una persona era invitata a scegliere mentalmente una tra le 1092 incisioni distribuite in modo casuale su ventun tavole, e indicare il riquadro in cui la stessa compariva. Ogni riquadro presentava il rimando a un’altra pagina, dando vita a un percorso di lettura non lineare che consentiva – a chi ne conosceva il segreto – di indovinare la figura pensata.

L’opera è il primo ipertesto a sfondo illusionistico che si conosca, e nonostante le istruzioni per giocare siano andate perdute, l’accurato restauro eseguito consente di presentare con successo l’effetto magico a oltre quattro secoli dalla sua creazione.

Andrea Ghisi, Il nobile et piacevole gioco detto il passatempo, Bonifacio Zanetti alla Porta dei Borsari, Verona 1603, 48 pp., B/N (21×30 cm).

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Puoi farti leggere il pensiero da Il passatempo attraverso la app interattiva creata da Mariano Tomatis.

Mariano Tomatis alla Biblioteca Queriniana di Brescia sfoglia l’unica copia sopravvissuta de Il passatempo nell’edizione 1603.

Nel 1607 l’autore del libro ne pubblicherà una versione ancora più ingannevole, intitolata Il laberinto.

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