Roberto Novaresio

Il pescatore che si trasformò in un libro

Pare che in Italia si legga poco, o almeno così dicono le statistiche. Eppure noi librai continiamo nella nostra missione: continuiamo a mettere il libro al centro dell’attenzione – o al centro del palco, come questa sera. Perchè le persone non leggono? Per svariati motivi, uno dei quali – forse il più diffuso – sembra essere la cronica mancanza di tempo. Non manca chi sostiene di trovare tale attività noiosa – per non dire addirittura odiosa.

La scorsa estate ho conosciuto uno di questi soggetti. Diceva di essere un pescatore. Mi trovavo ad una cena tra amici e per tutta la serata il tizio ha tenuto banco raccontandoci aneddoti – e forse leggende – della sua isola e dei suoi abitanti, dei suoi amici come dei suoi nemici. Poi, non so per quale strano motivo, alla fine ha concluso il suo show dichiarando apertamente il suo odio profondo verso i libri.

Ovviamente mi sono sentito chiamato in causa, dato che lavoro nel settore da quindici anni, ma non avevo nessuna intenzione di fargli la filippica “cultural” sull’importanza di leggere, ecc. ecc. Decisi quindi di rigirargli la frittata, e gli dissi semplicemente che tutte le storie che ci aveva raccontato nell’arco della serata erano state interessanti e divertenti; che era un ottimo cantastorie, e che prima dell’avvento dei libri, le storie venivano raccontate proprio come lui aveva fatto quella sera. Insomma, lui era – o aveva svolto la stessa funzione di – un libro: raccontare storie.

La cosa lo turbò molto. Sembrava stupito, forse incantato dalle mie parole, e io di riflesso; perchè quella sera avevo fatto una magia: avevo trasformato un Pescatore in un Libro. Non potendo odiare se stesso, l’uomo aveva finito per rivedere – seduta stante – il suo giudizio verso i libri (o almeno così era parso.)

Oggi mi chiedo, restando in tema di “magia”: cosa avrebbe combinato Mariano, se fosse stato al mio posto quella sera? Sarebbe riuscito a trasformare il suo odio in curiosità? Dico questo perchè Mariano ha la capacità di stupirci – per non dire di incantarci. E lo dico non solo perchè ha scritto un libro intitolato L’arte di stupire, ma perchè l’ho visto all’opera. Lo scorso anno lo conobbi in occasione dell’uscita dell’ultimo romanzo di Wu ming, L’armata dei sonnambuli.

Fui coinvolto nella vendita dei libri presso il Circolo Amici della Magia di Torino, e quella sera lo vidi in azione: insieme al collettivo di scrittori, lui fece una presentazione spettacolare di quel libro, poi nota come Laboratorio di Magnetismo rivoluzionario, cui ha fatto seguito una seconda versione al femminile, il Laboratorio Marie Nozière.

Credo che sia stata una delle presentazioni più accattivanti che io abbia mai visto: mescolava sapientemente letture e magia, storia e illusionismo, atmosfera e immagini. Esistono tanti modi di raccontare storie in grado di “stupirci e farci sognare”, e se proprio non avete voglia di leggere – come il mio amico pescatore – potete comunque starli a guardare, i libri, o metterci le mani sopra e traformarli a vostro piacimento. Perchè come scrisssero i Wu Ming, recensendo il libro di Mariano:

...i maghi saremo noi, noi tutti, nessuna casta sapienziale, nessun superuomo, magia al popolo!

Questa sera Mariano Tomatis ci racconterà la storia di chi ha messo le mani sui libri, praticando il cosiddetto book hacking. Un’esperienza davvero magica. Buona serata!

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