Piergiorgio Odifreddi

Il trucco c’è (ma qualcuno non lo vede)

Giornali e televisioni hanno approfittato del centenario della nascita di Gustavo Rol per seguire la loro vera vocazione e realizzare la loro massima aspirazione: dedicare, cioè, un’attenzione massima ai presunti maghi e una minima ai loro critici. Si sono così profusi articoli di prima pagina, sezioni di approfondimenti e trasmissioni tv nell’esaltazione dei supposti prodigi del mago di Torino, che si esibiva per la gioia e lo stupore dei creduloni dell’alta borghesia e del mondo dell’arte.

Che Rol non possedesse poteri sovrannaturali, non ci vuole molto a capirlo: bastano le sue dichiarazioni sul fatto che faceva i suoi esperimenti per confermare la presenza di Dio. E bastano pure i suoi rifiuti a esibirsi di fronte a gente del mestiere in grado di controllare le affermazioni che faceva e di svelare i trucchi che usava. Ma che i trucchi ci fossero, e addirittura quali fossero, lo si può scoprire anche solo attraverso i resoconti dei suoi seguaci, come dimostra questo bel libro di Mariano Tomatis, informatico, illusionista e membro del benemerito Cicap: il Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale, fondato da Piero Angela e dedito allo studio delle assurdità più disparate, dagli Ufo alla Sindone. Leggendo il libro scopriamo che il mago torinese non usava altro che il classico repertorio dei prestigiatori, e che la sua unica distinzione era in fondo “le physique du Rol”: il fatto, cioè, di saper creare un’atmosfera unica in casa sua, scegliendo accuratamente i ricchi da menare per il naso e menandoceli con classe.

  Fonte Piergiorgio Odifreddi, “Recensione di «ROL Realtà O Leggenda» di Mariano Tomatis”, L’Espresso, 3.6.2003.

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