Mariano Tomatis

La Biblioteca Magica del Popolo

La Biblioteca magica del popolo è uno strumento a disposizione degli appassionati che vogliano approfondire storia e tecniche dell’illusionismo.

Biblioteca magica del popolo

Accedi alla Biblioteca magica del popolo: una raccolta regolarmente aggiornata di oltre duemila libri, articoli e riviste di magia a libero accesso.

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La dedica a Aaron Swarts

Avvalendosi del lavoro svolto da Aaron Swarts sulla piattaforma Open Library, la Biblioteca è dedicata al giovane attivista statunitense.

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Ottocento vecchi libri per diventare maghi

Il 31 dicembre 2014 Il Corriere del Ticino ha dedicato due pagine alla “Biblioteca magica del popolo”.

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Storia della Biblioteca

L’idea di realizzare una biblioteca di testi magici a libero accesso ha preso forma il 28 ottobre 2014 durante la conferenza bolognese di Robert Darnton Libraries, the Internet, and the Future of Books. Direttore della biblioteca di Harvard (oltre 15 milioni di volumi) lo storico statunitense ha illustrato gli sforzi compiuti per offrire un accesso libero e gratuito a migliaia di documenti disponibili in formato digitale. L’impresa, che gli è costata un lungo braccio di ferro contro colossi come Google e Amazon, è culminata un anno fa nella Digital Public Library of America (dp.la), un gigantesco database di risorse digitali distribuite in tutti gli Stati Uniti.

Di ritorno dall’incontro con Darnton ho concretizzato un progetto cui stavo lavorando da tempo: quello di rendere disponibile un catalogo, continuamente aggiornato e annotato, di libri e documenti in formato digitale su illusionismo, mentalismo, mesmerismo, ipnosi e metapsichica – tutto ad accesso gratuito. Sparso su molti siti diversi, tale materiale è spesso difficile da individuare e consultare senza una guida.

La Biblioteca magica del popolo nata da quell’esperienza si pone l’obiettivo di mettere ordine tra migliaia di testi, individuando quelli pertinenti l’arte magica, presentandone le caratteristiche principali e catalogandoli in modo meticoloso. Da Il serraglio de gli stupori del mondo (1613) fino ai fumetti di Candy Candy (1983), un archivio a disposizione di tutti, che testimonia un’inesauribile e appassionata ricerca di stupore dall’antichità ai giorni nostri.

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